Caos Sangiuliano, chi ci guadagna? La strategia di Boccia incomprensibile

Perché sbattere tutto in pasto ai giornali?

di Marco Scotti

Maria Rosaria Boccia

Politica

Caos Sangiuliano, chi ci guadagna?

Cernobbio - C’è un dettaglio che stona e che continua a non tornare nella vicenda tra Maria Rosaria Boccia e il ministro Gennaro Sangiuliano: cui prodest la rivelazione a mezzo social dell’influencer? Cui prodest aver squadernato biglietti, documenti riservati, telefonate, informazioni riservate?

Il ragionamento è semplice: alla precisa domanda de La Stampa su quale futuro si immagini la Boccia dopo questo polverone lei ha candidamente risposto di aspettarsi “di continuare a fare quello che ha sempre fatto al ministero”. Ma come? Lavorare al Ministero della Cultura dopo averne mostrato i lati più nascosti?

O sperare di trovare analoga occupazione in un altro ganglio del potere? Ma chi sarebbe disposto a fidarsi ancora di una persona che ha messo in piazza tutto questo e che si è oltretutto avvalsa di mezzi tecnologici non banali pur di sbugiardare il ministro?

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Ecco perché anche qui a Cernobbio ci si interroga se la Boccia non abbia in qualche modo avuto rassicurazioni da qualcun altro che, una volta messi in piazza i vizi pubblici e privati del ministro, avrebbe avuto una nuova, comoda collocazione.

Magari in tv? O in qualche altro posto di rilievo. Non si spiega altrimenti la sua strategia. Difficile possa semplicemente trattarsi del desiderio di rivalsa di una donna delusa dal comportamento dell’amato. Le voci corrono, le domande pure: cui prodest?

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