Cassazione decapitata dal Consiglio di Stato. Nuovo "regalo" dalle correnti

Annullate le nomine del presidente Curzio e dell'aggiunto Cassano. Riprende vigore la discussione sull'urgenza di una riforma della giustizia

Corte di Cassazione (Lapresse)
Politica
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Cassazione, il Consiglio di Stato annulla le nomine del presidente Curzio e dell'aggiunto Cassano

Il Consiglio di Stato ha annullato le nomine del presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, e dell'aggiunto Margherita Cassano. Con due sentenze depositate oggi Palazzo Spada ha dichiarato illegittime le nomine che il Csm aveva deliberato nel luglio 2020 accogliendo il ricorso di Angelo Spirito e ribaltando le sentenze del Tar che lo aveva respinto. Dell'annullamento delle due nomine dovrà ora prendere atto il Consiglio superiore della magistratura, che riaprirà il dossier per il conferimento dei due incarichi direttivi. Nel caso della nomina del presidente Curzio la sentenza accoglie i rilievi mossi dal ricorrente sui criteri adottati dal Consiglio superiore della magistratura e sulla motivazione della scelta che risulta "irragionevole e gravemente carente".

Cassazione, ora la palla torna al Csm

Nella comparazione tra i candidati sulla base degli indicatori specifici indicati dal Testo unico sulla dirigenza "l'oggettiva consistenza dei dati curriculari" rilevano i giudici amministrativi "avrebbe richiesto una (ben diversa e) più adeguata motivazione in ordine alle conclusioni raggiunte dal Csm". Questo "tanto più in un caso, quale quello in esame, in cui l'importanza del posto a concorso, gli eccellenti profili dei candidati in competizione e la indiscutibile rilevanza dei loro curricula impongono, oltre all'attenta, accurata e completa ricognizione di tutti gli aspetti della rispettiva carriera, anche attraverso la opportuna comparazione un particolare obbligo di motivazione, puntuale ed analitico, tale da far emergere in modo quanto più preciso ed esauriente le ragioni della prevalenza di un candidato sull'altro. Ferma infatti l'esclusiva attribuzione al Csm del merito delle valutazioni, su cui non è ammesso alcun sindacato giurisdizionale, nella specie la motivazione posta a fondamento della valutazione si manifesta gravemente lacunosa e irragionevole", concludono i giudici di Palazzo Spada. Argomentazioni analoghe sono alla base dell'accoglimento del ricorso contro la nomina del presidente aggiunto della Suprema Corte, Margherita Cassano. "La delibera impugnata risulta affetta da grave vizio motivazionale in relazione alla valutazione espressa sugli indicatori specifici", rileva il Consiglio di Stato.

L'azzeramento della Cassazione rende più urgente la riforma della giustizia

"Le clamorose decisioni del Consiglio di Stato , che oggi hanno azzerato i vertici della Suprema Corte di Cassazione, oltretutto alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, sono l'ennesima prova che il sistema ha bisogno di una riforma profonda e radicale e non di soluzioni di compromesso". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pierantonio Zanettin, Roberto Cassinelli, Mirella Cristina , Veronica Giannone, Pietro Pittalis, Matilde Siracusano, componenti del gruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia a Montecitorio. "Forza Italia invita la ministra Cartabia a portare al più presto in Commissione Giustizia la sua proposta di riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario e rilancia con forza il sorteggio temperato per la elezione della componente togata del Csm come unica soluzione per limitare il peso delle correnti", concludono. 

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