Catasto, Fragomeli (Pd): "La Lega mette a rischio la tenuta del Governo"
"C'è un sistema che è quasi bloccato, ma qualcuno per sventolare una bandierina per il suo elettorato sta confondendo le priorità"
Fragomeli (Pd): “Valutiamo scostamento bilancio contro caro energia, ma non possiamo sfasciare i numeri"
Il governo valuta un nuovo scostamento di bilancio per varare misure contro il caro energia e contenere gli effetti economici devastanti per famiglie e imprese. E' entrato nel merito dei provvedimenti sul tavolo dell'esecutivo, il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Gian Mario Fragomeli, in un'intervista ad Affaritaliani.it.
Sono previsti nuovi interventi contro il caro bollette, magari attraverso uno scostamento di bilancio?
“Innanzitutto abbiamo in discussione il decreto bollette la settimana prossima, quindi dobbiamo capire se ci sarà la possibilità di recuperare altre risorse da mettere su quel decreto. Poi è chiaro che con quello che sta accadendo in Ucraina, lo scenario è fortemente cambiato da quando è stato emanato l'ultimo decreto bollette. Questo ci impegna a fare valutazioni ulteriori. Non si può però prendere sotto gamba uno scostamento, perché abbiamo avuto numeri positivi sul rapporto debito/pil anche grazie al fatto che c'è stata una crescita e non abbiamo fatto ulteriori indebitamenti. Secondo me è una valutazione che andremo a fare nei prossimi giorni, anche rispetto a quello che sta accadendo nello scenario internazionale. E' evidente che un ragionamento su misure ulteriori bisognerà farlo, poi se questo porterà ad uno scostamento è da valutare”.
Bisognerà anche capire l'entità di questo eventuale scostamento...
“Prima bisogna valutare tutte le misure, i risparmi, le risorse in campo. Bisogna raschiare il barile e trovare tutte le risorse possibili da mettere in campo sui decreti che sono già in discussione. Poi è evidente che lo scenario internazionale non pare di imminente risoluzione. Quindi di fronte ad una guerra che si prolunga ed ha degli effetti pesanti dal punto di vista economico, per gli approvvigionamenti energetici e per il caro benzina, è chiaro che dovremo riflettere anche sull'ipotesi di scostamento. Penso che sia fondamentale l'equilibrio tra l'ammontare dello scostamento, che dia risposte al nostro sistema produttivo, agli autotrasportatori, al mondo agricolo, a tutti coloro che in questo momento sono in difficoltà, e il fatto che non possiamo sfasciare i numeri di una ripresa che si sostanzia anche di fondamentali che abbiamo tenuto a bada nell'ultimo anno. Quindi non è secondario il tema di non splafonare troppo con l'indebitamento, perché ha degli effetti anche su altre partite. E' un ragionamento da fare con la giusta logica, va studiato bene”.
Il taglio delle accise sulla benzina è un'ipotesi concreta?
“Penso sia un'ipotesi concreta. Pur con tutte le difficoltà che crea toccare la struttura delle accise e delle entrate fiscali, mi sembra evidente che oggi il costo della benzina è quasi insostenibile per alcune attività. Credo che dovremo fare un intervento su questo”.
Ciò che sta accadendo sul fronte energetico comporterà una revisione del Pnrr?
“Ci sarà un confronto come sempre avviene in Europa. E' stato difficile portare a casa il Pnrr perché alcuni Paesi si mettevano di traverso, ma ce l'abbiamo fatta. E' altrettanto evidente che lo scenario internazionale ci insegna che dobbiamo costruire una transizione ecologica con delle misure attuali, che la rendano possibile. Il Pnrr aveva una sua grande impostazione, corretta sulla transizione ecologica in un regime normale di rapporti internazionali. Ma con quello che sta accadendo e con la necessità di raggiungere una certa autonomia nei confronti del gas russo, forse qualche ragionamento in più rispetto ad interventi di breve termine di sviluppo anche di altre forme di approvvigionamento dovremmo farlo. Non possiamo nascondere che lo scenario è fortemente cambiato e i tempi che ci eravamo dati per raggiungere una transizione ecologica piena, sono forse troppo lunghi rispetto alle esigenze che abbiamo ora di diventare autonomi rispetto alla Russia. Una questione che deve portarci a riflettere anche sul Pnrr”.
La spaccatura sulla riforma del catasto è un allarme per la tenuta della maggioranza di governo?
“Sento discussioni di alcune forze politiche che, anche dopo l'intervento di Draghi alla Camera, dicono che riproporranno il problema al Senato. Mi sembra una spaccatura continua. Ci sono delle forze politiche che non si capisce in che modo decidano di sostenere un governo. Se il fronte si apre su temi su cui il governo è stato molto chiaro, non capisco quanto vogliamo andare avanti ad aizzare questioni e a porre problemi. Se anche al Senato andiamo avanti così, poi ci sarà il dl concorrenza, ci saranno altre cose molto complicate e se ognuno mette la propria bandierina davanti alla mediazione che è fondamentale in un governo così eterogeneo, mi sembra evidente che le spaccature siano molto attuali. Sono preoccupatissimo di quello che ho sentito dire, pensavo che la questione alla Camera avesse chiuso il tema catasto, ma vedo che lo si vuole riaprire anche al Senato. Questo vuol dire che una forza politica, quando ha la sua bandiera, non affronta neanche un confronto all'interno della maggioranza, ma continua ad insistere nonostante la contrarietà di Draghi e dei ministri. E' evidente che una cosa di questo tipo poi può valere per tutti, su tanti altri temi”.
Si riferisce alla Lega?
“Oggi la Lega rischia di mettere in crisi un governo per temi che non c'entrano niente con l'imminenza delle difficoltà delle famiglie e delle imprese. C'è un sistema che è quasi bloccato, ma qualcuno per sventolare una bandierina per il suo elettorato fa diventare portante un tema come il catasto, anziché metterlo in subordine rispetto ad altri problemi. Faccio fatica a capire come una forza politica come la Lega si concentri su una cosa che forse ci sarà nel 2026 e non di quello che accade nel 2022. Mi allarma il fatto che stiano sbagliando le priorità”.