Cdm Cutro, Meloni introduce 2 reati: "strage in mare" e "norma anti-Soumahoro"
Tensioni tra Fdi-Lega per il ridimensionamento di Piantedosi. Tutte le decisioni in tema di migranti le prenderà Palazzo Chigi, no al ritorno ai Dl Sicurezza
Tensione Meloni-Salvini per il "commissariamento" di Piantedosi
Sono passati ormai undici giorni dalla terribile strage di migranti avvenuta sulle coste crotonesi e costata la vita a 72 persone. Mentre si continuano a cercare cadaveri in mare, all'appello mancherebbero ancora una ventina di persone almeno, il governo decide di dare un segnale forte e oggi il Consiglio dei ministri si terrà a Cutro. Nelle intenzioni di Meloni, - si legge sul Corriere della Sera - sarà una riunione "molto operativa", che dovrà dare il via libera a una severa stretta contro i "trafficanti di vite umane", scafisti e organizzazioni criminali. Il decreto è a due facce. Nasce la nuova fattispecie di reato di strage in mare, per punire «molto severamente» chi sfrutta la disperazione dei migranti fino a causarne la morte. E, al tempo stesso, vengono semplificate le procedure per favorire e potenziare l’immigrazione regolare, con l’obiettivo di scoraggiare le partenze illegali e convincere i migranti a mettersi in viaggio attraverso i canali ufficiali.
Matteo Salvini - prosegue il Corriere - non ha certo gradito che la regia della questione migranti sia passata a Palazzo Chigi e che il decreto sia stato costruito dalla premier e dal sottosegretario Alfredo Mantovano, depotenziando, se non commissariando, Matteo Piantedosi. E a infastidire i vertici della Lega è stata anche la scelta del Cdm a Cutro, che Meloni avrebbe preso senza consultare gli alleati. Ma fonti di maggioranza assicurano che «non c’è nessuna divergenza». Dopo le tensioni l’intesa è stata raggiunta. Nel testo ci sarebbe quella che i leghisti chiamano "norma anti-Soumahoro", cioè controlli più stringenti su chi incassa fondi pubblici per l’accoglienza e la possibilità di commissariare le realtà non trasparenti. . Ma il tentativo di Salvini di "infilare" nel provvedimento pezzi dei suoi decreti Sicurezza del 2018 è stato respinto.