Cecilia Strada capolista nel Nord-Ovest. Rivolta nel Pd per la candidatura

La figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency, riesce a strappare un posto da capolista nel Nord-Ovest, con non poco acredine da parte del Pd

Di Giuseppe Vatinno
Tags:
cecilia stradaeuropeepdschlein
Cecilia Strada
Politica

Cecilia Strada, pasionaria rossa capolista nel Nord-Ovest. Rivolta nel Pd per la sua candidatura

E così alla fine la scaltra pasionaria rossa Cecilia Strada ce l’ha fatta e s’è fatta mettere dalla Schlein capolista nel Nordovest.

“Ho chiesto a Cecilia Strada di guidare la lista al nord ovest. Lo dico con emozione. È un grande onore che abbia accettato. Sono molto contenta di come piano piano il Pd apre e mette insieme le migliori energie”. Ovviamente la cosa non ha fatto piacere alle donne del Partito democratico che si sono viste soffiare un posto ambitissimo da una esterna come la Strada che per il partito non ha mai fatto niente. Cecilia Strada è nota per essere la figlia del fondatore di Emergency, Gino Strada e nel 2017 fu silurata dal direttivo dopo aver detto che: “Ospitare dei profughi a casa mia? Perché dovrei?”, da vera radical – chic impegnata nella recita “armiamoci e partite”. Della sua candidatura per le prossime Europee si parlava in realtà già da Pasqua.

LEGGI ANCHE: Europee, Schlein si candida al Centro e nelle Isole. Il suo nome nel simbolo

Le donne del Partito democratico sono infatti sul piede di guerra perché la segretaria donna del Pd le sta fregando mettendo come capolista le candidate della cosiddetta “società civile”, che soffiano loro il posto. Altro che amore puro e disinteressato per la nobile arte della politica, queste puntano agli sghei di Strasburgo, mica chiacchiere. La contestatissima Schlein, quella dell’armocromista a 300 dicasi 300 euro all’ora, la milionaria alla guida del partito degli Ultimi e dei Poveri, l’abitante degli attici dorati di Bologna e Roma, la Signora della Ztl, pensava di avercela fatta e di sfruttare le Europee per fare il colpaccio del consolidamento del suo Primato ma niente da fare. La vicenda delle candidature per le Europee invece di unire divide. Oltretutto la Schlein candida come capolista nel nordest anche Stefano Bonaccini, tanto per levarselo dagli zebedei.

Nel frattempo a Cecilia Strada non è parso vero di aver fatto il colpaccio ed è stata vista fare grandi zompi di gioia per la (non) inaspettata fortuna, visto che ci stava provando da anni a trovarsi uno strapuntino nella politica dopo la fuoriuscita traumatica da Emergency. Dicevamo che le donne Pd non l’hanno presa affatto bene perché vedono evaporare i posti come ghiaccioli nel Sahara. “Come? –noi ci facciamo un mazzo tanto nel partito maschilista e questa, una donna, ci frega con le civiche?”, altro che sorellanza e femminismo. Lei, la Prescelta, fa spallucce.

L’ex pasionaria di Emergency, rossa come un peperoncino andaluso, aveva puntato la preda da tempo: un bello e comodo scranno in Europa, altro che quelle faticacce in barca sociale con le onde che ti bagnano i vestiti e la salsedine che ti si appiccica addosso come un adesivo. Vuoi mettere le poltroncine vellutate, le luci soffuse, l’aria condizionata estiva e il dolce riscaldamento invernale del Palazzo di Strasburgo? Ma torniamo a Lei. In una delle sue perdibili interviste dichiarò:

 "Il governo dei flussi migratori deve essere gestito a livello europeo e la vera urgenza è creare canali legali di accesso all'Europa. Sarebbe bello ripristinare una missione di soccorso statale europea di salvataggio: da 'Mare Nostrum' si è creato un vuoto in quella zona dove avvengono i naufragi ed è in risposta a quel vuoto che le navi delle flotte civili hanno preso la via del mare. Finché le politiche europee chiuderanno i canali legali e lasceranno le persone in mano ai trafficanti sulle rotte illegali continueranno a esserci stragi nelle acque del Mediterraneo", dimenticando l’uscita terrificante del 2017, prima riportata.