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Centrodestra, oggi la videocall della verità. Molti i nodi da sciogliere

Di Alberto Maggi
GiorgiaMeloni, MatteoSalvini e SilvioBerlusconi
Politica
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Non è solo il caso Sicilia a dividere il Centrodestra
 

Il giorno della verità. Già oggi, lunedì 25 aprile (probabilmente nel tardo pomeriggio), si terrà la videocall tra i leader del Centrodestra. Un punto di svolta importante, in vista non solo delle elezioni amministrative e Regionali in Sicilia, ma anche delle Politiche. Da più di due mesi, dalla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, Matteo Salvini e Giorgia Meloni non si sentono. Nemmeno una telefonata, nemmeno un messaggio sms o whatsapp.

A dividere la coalizione è prima di tutto il caso Sicilia, con Lega e Forza Italia che vorrebbero candidare Francesco Cascio, nome osteggiato da FdI (tregua dopo la telefonata di Berlusconi a Meloni che ha portato alla videocall). Non solo, Meloni insiste per ripresentare in autunno Nello Musumeci alla Regione, ma Salvini ha altri progetti e tra gli azzurri Gianfranco Miccichè si oppone fortemente al Governatore uscente. C'è poi il governo a spaccare il Centrodestra. Fratelli d'Italia dall'opposizione continua a chiedere agli ormai quasi ex alleati se davvero abbiano ancora come obiettivo un governo di Centrodestra o se intendano governare anche dopo le prossime elezioni con Pd e M5S.

A dividere la coalizione è anche la storica regola interna in base alla quale il premier, in caso di vittoria, è il leader del principale partito. Che, stando ai sondaggi è Meloni, ma Berlusconi e Salvini - pur senza dichiararlo apertamente - vorrebbero cercare un modo per evitare la premiership della leader di Fratelli d'Italia. Resta, sullo sfondo, l'ipotesi di una federazione Lega-Fi per andare insieme al voto e cercare di superare FdI. Il tutto senza considerare la possibilità di una modifica della legge elettorale in senso proporzionale che cambierebbe completamente i giochi. Infine anche la Francia e la rielezione di Emmanuel Macron all'Eliseo per cinque anni spacca il Centrodestra.

Forza Italia si congratula con il leader di En Marche e anzi afferma (Antonio Tajani) che la vittoria non convince e serve ancora più Europa. Salvini, sul fronte completamente opposto, invia un sms di congratulazioni a Marine Le Pen per il risultato decisamente migliore rispetto a quello del 2017. Meloni, che non si era espressa apertamente a favore di Le Pen ma certo non sta con Macron, ha una posizione terza rispetto a quella di Berlusconi e Salvini, fedele alla famiglia dei Conservatori europei. Insomma, quella di oggi (sempre che non venga rinviata) sarà una call intensa, lunga. Un momento di confronto probabilmente anche acceso e aspro, un passaggio chiave per capire molti snodi della politica italiana.

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