Chi è Elisabetta Belloni: la prima donna a capo dei servizi segreti italiani
Romana, 63 anni, molto amica di Di Maio e con un carattere di ferro: ecco chi è la favorita per il Quirinale
Elisabetta Belloni: dai servizi segreti al Quirinale?
Quando il suo nome ha iniziato a circolare tra le possibili opzioni per il Quirinale, tra i grandi elettori si è diffusa una battuta con un fondo di verità: “Cosa ne sappiamo di lei? Sicuramente meno di quello che lei sa di noi!”. Sì, perché Elisabetta Belloni, è la prima donna nella storia d'Italia a guidare la diplomazia e coordinare i servizi segreti, dopo essere stata la prima a ricoprire il ruolo di Segretario generale della Farnesina e di direttrice della Cooperazione allo Sviluppo. E nel contempo, sul versante personale, è decisamente riservata per tutto ciò che attiene alla sua vita privata.
Ha frequentato lo stesso liceo gesuita di Draghi
E' nata a Roma il 1 settembre del 1958 e da cinque anni è vedova di Giorgio Giacomelli, anche lui ambasciatore. Ha frequentato il liceo Massimo di Roma, frequentato anche da Mario Draghi e fu una delle prime ragazze ammesse quando l'istituto gesuita decise di non limitarsi più solo ai maschi. Nel 2007, tornando al suo liceo per un premio dedicato agli ex alunni, disse che il Massimo le aveva "insegnato l'impegno e il rigore che ti accompagna per tutta la vita". Un rigore che, a detta di chi l'ha incrociata sul lavoro, si manifesta ancora oggi in un'etica del lavoro da vera stakanovista, innestata su una pesonalità decisamente forte.
Una brillante carriera diplomatica
Laureata in Scienze politiche all’Università LUISS di Roma, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1985 alla Farnesina, presso la Direzione generale degli affari politici. Nel 1986 ha lavorato presso l’UNIDO a Vienna e dal 1989 al 1992 ancora alla Direzione affari politici, segue i lavori della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE). Dal 1993 al 1996 è stata Primo Segretario a Vienna alla Rappresentanza diplomatica presso le Organizzazioni internazionali e in seguito si è trasferita all’Ambasciata d’Italia a Bratislava. Nel 1999 è tornata a Roma, prestando servizio presso l’Ufficio Russia della Direzione affari politici. Nel 2000 è diventata capo della Segreteria presso la Direzione per i Paesi dell’Europa, mentre nel 2001 ha assunto la guida dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale. Dal 2002 al 2004 è stata a capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato agli Esteri e nel novembre 2004 è stata nominata Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina. Poco dopo, il 26 dicembre, ha dovuto affrontare la sciagura dello tsunami nel sudest asiatico con migliaia di turisti italiani in zona, molti dei quali deceduti o dispersi. In quel frangente rimase a lavorare anche di notte, consolidando la sua fama di instancabile lavoratrice con la quale avrebbe poi affrontato altri casi delici come il rapimento di Giuliana Sgrena e l'uccisione di Nicola Calipari in Iraq, il rapimento di Daniele Mastrogiacomo in Afghanistan, nonché quelli di vari tecnici da parte dei guerriglieri nigeriani.
L'amicizia con Luigi Di Maio e gli ultimi successi
Dal 2008 al 2012 ha svolto l'incarico di Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e dal 2013 al 2015 quello di Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, nel 2015 ha assunto l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il 5 maggio 2016 è diventata Segretario Generale della Farnesina, ruolo nel quale ha poi stretto una forte amicizia con Luigi Di Maio, il quale si è opposto all'intenzione di Giuseppe Conte di sostituirla con Pietro Benassi e che oggi dice di considerarla “una sorella”. Il 12 maggio 2021 Draghi l'ha nominata direttore generale del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), il dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che ha compiti di coordinamento e vigilanza sulle attività dei servizi segreti. La sua è una figura tipicamente istituzionale, come si evince anche da una delle sue rare interviste, nella quale affermò chiaramente di "non avere nessuna matrice politica". Non sono quindi note le sue opinioni, se non la sua fiducia nella capacità delle donne di assumere ruoli importanti, “ perché hanno quasi per natura una propensione alla decisione senza tentennamenti e all'assunzione di responsabilità anche quando ciò comporta dei rischi personali". Una propensione che nel corso della sua carriera ha manifestato anche con numerosi interventi a tutela delle donne in precarie condizioni igieniche e socio-economiche, in varie parti del mondo.
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