Comunali, Quirinale e voto politico. Puzzle intricato, Lega tassello chiave
Punto per punto lo scenario più probabile per i prossimi mesi. Inside
La Lega è la protagonista di questa ripresa parlamentare e le votazioni sul Decreto Green Pass lo dimostrano. Come ha spiegato Affaritaliani.it, Matteo Salvini e l'ala governista del Carroccio hanno trovato una sintesi su vaccini e tamponi - che sta dando i suoi frutti - ma ben presto altri nodi verranno al pettine. La lettura che danno nel Partito Democratico, al di là delle dichiarazioni ufficiali buone per i tg della sera, è che più si avvicinano le elezioni amministrative del 3-4 ottobre e più cresce il nervosismo a destra.
Gli ultimi sondaggi di vari istituti danno perdenti i candidati di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia al ballottaggio, con l'unica speranza a Torino e, forse, piccola a Roma. La probabile sconfitta alle Comunali, con il possibile 5 a 0 a favore del Centrosinistra nelle cinque principali città che andranno al voto, si inserisce nella prossima sfida politica, le elezioni per il nuovo presidente della Repubblica, dove anche in questo caso il ruolo del Carroccio potrebbe essere decisivo.
Salvini, spiegano fonti azzurre, si trova davanti a un bivio: seguire Fratelli d'Italia, come potrebbe far pensare il selfie di riappacificazione di Cernobbio, e quindi proporre Mario Draghi al Quirinale per correre alle elezioni anticipate nel 2022 oppure seguire il consiglio dei leghisti governisti - il ministro Giancarlo Giorgetti e i presidenti di Regione - e accettare altri due anni di Sergio Mattarella al Colle confermando l'attuale premier fino alla scadenza della legislatura nel 2023.
Meloni ha ovviamente tutto l'interesse ad andare alle urne nella prossima primavera per capitalizzare la forza nei sondaggi che deriva dalla scelta di restare all'opposizione. Nel Pd sono certi che se Draghi viene eletto Capo dello Stato l'unico sbocco sono le elezioni ad aprile/maggio del prossimo anno, "nessuno avrebbe la forza di andare a Palazzo Chigi e di tenere insieme questa maggioranza", spiega un deputato Dem di lungo corso.
Anche se nel Carroccio non la pensano esattamente così e un senatore vicinissimo al segretario sottoline: "Figuriamoci se vanno al voto pochi mesi prima della pensione. Anche se Draghi va al Quirinale si inventano il governo Arlecchino pur di non perdere il vitalizio". Fatto sta che anche nei 5 Stelle danno per probabili le elezioni anticipate con un trasferimento di SuperMario da Palazzo Chigi alla presidenza della Repubblica già nel 2022.
L'esito delle Amministrative di ottobre, però, potrebbe creare tensioni nel Centrodestra (con accuse reciproche sulla scelta di candidati sbagliati) e spostare Salvini verso la tesi dei governisti del Carroccio, come Giorgetti che, leggendo e studiando i numeri della ripresa economica (ben spiegati nel suo intervento a La Piazza), spinge per confermare Draghi presidente del Consiglio fino alla scadenza naturale della legislatura. Anche per poi intestarsi in campagna elettorale la ripresa in particolare delle aziende medio-piccole del Nord Italia, storico bacino elettorale leghista.
Nel Pd sono certi che, nonostante le resistenze, Mattarella farebbe lo sforzo di accettare il bis per al massimo due anni, ma solo se richiesto da tutte le forze politiche dell'attuale maggioranza. Infine non è affatto sicuro che Draghi sia interessato al Quirinale - 2022 o più avanti - visto che, come ha scritto anche Affaritaliani.it - sono insistenti le voci che lo vedono interessato al ruolo di presidente della Commissione Ue attualmente ricoperto da Ursula von der Leyen.
Insomma, la partita del Decreto Covid è solo il primo tassello di un complicato puzzle che parte dalle Amministrative di ottobre, passa per le elezioni del Presidente e arriva fino alle Politiche. Con la Lega al centro dei giochi.