Conte e Grillo sono già ai ferri corti: slitta la presentazione neo M5s

M5s, Beppe Grillo "deluso e arrabbiato" per il nuovo corso. Conte non molla perché "convinto del cambiamenti impressi"

Politica
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CONTE-GRILLO: BRACCIO DI FERRO SUL NUOVO MOVIMENTO, SLITTA LA PRESENTAZIONE

Slitta la presentazione del neo M5s disegnato da Giuseppe Conte. A quanto apprende l'Adnkronos, il giorno X per presentare il nuovo statuto e la carta dei valori 5 Stelle sarebbe stato giovedì: era stata infatti verificata la disponibilità di una grande sala capitolina, dove l'ex premier avrebbe presentato il suo progetto, una 'sfida' che Beppe Grillo gli aveva affidato nel febbraio scorso. Ma proprio le divergenze tra Conte e il fondatore del Movimento avrebbero al momento mandato all'aria i piani: i nodi sullo statuto, a partire dall'estromissione di Grillo dalle scelte politiche, non sarebbero stati sciolti, tutt'altro.

Le distanze - raccontano alcuni beninformati - sarebbero ancora più ampie. E Grillo, spiega chi gli è vicino, sarebbe deluso e arrabbiato per il nuovo corso: difficile trovare la quadra. Anche perché sia Conte che Grillo sarebbero decisi a non cedere: l'ex presidente del Consiglio convinto del cambiamenti impressi nel M5s via statuto e Grillo sul piede di guerra su diversi punti, ma anche amareggiato -riportano le stesse fonti- di non aver partecipato attivamente alla stesura del neo statuto.

Tutto pronto sembrerebbe, anche se praticamente nessuno lo avrebbe letto nelle sue articolazioni, ma Beppe Grillo, il garante del Movimento, vuole dire l'ultima parola. 'Beppe è fatto così', spiegano fonti qualificate che, insieme ad altre, notano come Grillo non abbia nessuna intenzione di perdere la possibilità di intervenire sulla sua cereatura. Il che andrebbe 'stretto' all'ex premier che, accettata la sfida, avrebbe chiesto mani libere. 

Sullo sfondo, resta l'udienza del 6 luglio, a Cagliari, che dovrà discutere del ricorso presentato da Carla Cuccu. La consigliera regionale era stata espulsa dal Movimento. Ma resta in piedi la questione della sua sospensione. Il procedimento civile va avanti dopo la decisione del presidente del tribunale di nominare un curatore speciale sul presupposto della mancanza di una rappresentanza legale del Movimento. Se la sospensione dovesse essere confermata la vexata quaestio resterebbe in piedi, non nel caso in cui si arrivasse alla decisione che anche questa deve decadere. Il che renderebbe, viene osservato, più facile il percorso di Conte.