Covid, zone arancioni e rosse ritornano. Ferie di agosto rovinate

Covid, la variante Delta preoccupa anche in Italia

Di Alberto Maggi
Lockdown esercito a Milano
Politica
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Una donna di 90 anni è la prima vittima dell'ondata di Covid-19 in corso in Australia con un picco a Sydney, la più grande città del Paese, dove dilaga la variante Delta. Certo, l'Australia è dall'altra parte del mondo, lontana. Ma quanto sta accadendo in Oceania è il segno che la pandemia non è affatto alle spalle. Anzi, i timori per una nuova ondata legata principalmente alla diffusione della variante Delta, ma non solo, crescono di giorno in giorno in Europa (preoccupante la situazione soprattutto in Spagna, Regno Unito e Russia) e anche in Italia.

Il numero di positivi nel nostro Paese ha ormai da giorni superato ampiamente quota 1.000 e i contagi aumentano soprattutto tra i giovani, che in molti casi in maniera del tutto irresponsabile non rispettano alcuna regola e norma di distanziamento in particolare nelle località balneari (ma non solo). Le sei regioni a rischio moderato, secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, sono Abruzzo, Campania, Marche, Veneto, Sardegna e Sicilia con le due province di Trento e Bolzano.

Ma è tutta Italia che già ad agosto, e non a settembre come ipotizzato in precedenza, potrebbe tornare quantomeno in zona arancione, se non in alcuni casi addirittura rossa. Anche perché sia a causa della finale degli Europei di calcio con gli assembramenti in moltissime piazze da Nord a Sud sia a causa della movida estiva, siamo ormai nel cuore della stagione calda, la preoccupazione del Cts e del ministero della Salute che i contagi possano aumentare ulteriormente è elevata. Il premier Mario Draghi l'aveva detto in Parlamento, non abbasseremo la guardia e saremo pronti a intervenire.

Ecco dunque, oltre all'ipotesi di zone arancioni o rosse, ci sono pronti anche i lockdown chirurgici, provinciali o territoriali/comunali, per arginare il ritorno del Covid con regole ferree da lockdown duro (coprifuoco alle 22). Il tutto è anche legato al rallentamento della campagna di vaccinazioni, con molti over60 (più di due milioni) che ancora non sono stati immunizzati. Insomma, chi sperava che il Covid fosse alle spalle non ha fatto i conti con la realtà. E basta guardare a che cosa sta accadendo nel mondo, Australia in testa, per capire che c'è poco da festeggiare. Infine il timore, forte, è che a settembre venga compromesso il ritorno a scuola in presenza, almeno per le superiori e le medie. Lo spettro della DAD cresce con la diffusione della variante Delta