Governo, "Mesi di liti tra i partiti. Voto e poi le coalizioni si romperanno"

Ucraina e governo/ Intervista a Gianfranco Rotondi, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e presidente della nascente associazione ‘Verde è popolare’

Politica
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Ucraina, Rotondi: "Sarebbe opportuno impegnare Berlusconi in un tentativo di negoziato"


Come impatta la guerra in Ucraina sulla politica italiana?
"Tradizionalmente la politica italiana è alquanto provinciale, impermeabile a vicende più serie e complesse del teatrino quotidiano. Stavolta però la guerra ce la abbiamo fuori dall’uscio, la popolazione ne è emotivamente coinvolta, e la politica sarà costretta ad atteggiamenti più seri. Nel mio piccolo rivendico che nel Centrodestra la Dc di Rotondi era il solo partito immune dal putinismo".

L'unità nazionale attorno al premier Draghi, Meloni compresa, è sincera?
"Questo mi sembra un dato di fatto: in guerra e in emergenza si rafforza il governo che c’e".

Silvio Berlusconi potrebbe intervenire sulla Russia visti i suoi storici legami personali con Putin?
"La diplomazia non si fa per raccomandazione, né per iniziativa spontanea. Occorrono mandati, investiture formali. Sarebbe opportuno impegnare Berlusconi in un tentativo di negoziato".

Il sovranismo di destra è definitivamente archiviato con l'attacco all'Ucraina?
"Diciamo che il sovranismo perde la sua cornice più suggestiva".

Come saranno i prossimi mesi per il governo? Non teme una campagna elettorale permanente?
"E’ inevitabile: a meno di un anno dal voto i partiti si dispongono allo scontro. Fuggiranno dalle responsabilità impopolari, cercheranno di cavalcare i provvedimenti elettoralmente gratificanti".

Nel 2023 sarà scontro Centrodestra Centrosinistra? 
"Non mi sembra che si lavori a un cambio di legge elettorale, dunque direi di sì. Ci saranno in campo due finte coalizioni con le rispettive mezze ali pronte ad allearsi dopo tra di loro dopo. Tranne un'ipotesi: che nasca qualcosa di totalmente nuovo, e spazzi via due coalizioni di cui gli italiani non sono innamorati. Ieri fu il Movimento Cinquestelle, oggi puó essere chiunque. L’elettorato si è abituato alle avventure".

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