D'Alema: ho votato per Conte. L'ex premier lavora alla nuova alleanza Pd-M5s

"Mi domando dove vivano i dirigenti dem. I grillini sono indispensabili per combattere la destra, che errore seguire l'agenda Draghi"

Politica

Massimo D'Alema e il tentativo di riformare il campo largo 

La sinistra continua a fare i conti con la pesante sconfitta subita alle ultime elezioni politiche. Mentre si susseguono i nomi dei futuri segretari dem, si cerca di ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla batosta elettorale. Una spiegazione sul clamoroso flop la fornisce Massimo D'Alema, che addirittura avrebbe confessato ai suoi fedelissimi di aver "votato per Conte", non per i dem. "I dirigenti del Pd - spiega D'Alema al Fatto Quotidiano - hanno pensato che la fine di Draghi provocasse un’ondata popolare nel Paese, travolgesse Conte e portasse il Pd, la forza più leale al premier, a essere il primo partito".

"Io non so - prosegue D'Alema al Fatto - che rapporti abbiano i dirigenti del Pd con la società italiana. Mi domando persino dove prendano il caffè la mattina, perché il risultato ha detto esattamente l’opposto. L’agenda Draghi è stata la causa della sconfitta dem e l’alleanza con Azione avrebbe portato il M5s al 20%. Mi capita di sentire Conte, ma io non faccio più politica attiva. È un uomo che ascolta e valuta e ha anche un tratto di grande civiltà personale. Per esempio se viene a sapere che stai male ti chiama e ti chiede: “Come stai?”. Qualità rara oggi. Ora bisogna ricomporre il campo largo".

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