Dal Pd ok a Panetta a Bankitalia. "Indecente lite sui vertici di Inps-Inail"

Parla il responsabile economico Dem Antonio Misiani. Intervista

Di Alberto Maggi
La Piazza intervento di Antonio Misiani
Politica

Misiani: "Un errore non aver ancora approvato il Mes"

 

"Ha sicuramente tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo". Con queste parole il responsabile economico del Partito democratico Antonio Misiani, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la quasi certa nomina di Fabio Panetta alla guida di Bankitalia. Per il resto, a partita dalla partita Inps-Inail, molte critiche all'azione del governo Meloni.

L'INTERVISTA

Senatore, partiamo dalle nomine. Fabio Panetta come lo vede alla guida di Bankitalia. 

"Ha sicuramente tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo". 

Sull'Inps è in atto uno scontro tra Fratelli d'Italia e la Lega, il Pd avrebbe lasciato Pasquale Tridico?
"Di sicuro non ci saremmo comportati nel modo inaccettabile con cui il governo ha affrontato la questione. Hanno decapitato con procedura d’urgenza i vertici Inps e Inail ma i termini per la nomina dei commissari sono passati da giorni senza alcuna decisione. Per un motivo preciso: i partiti della maggioranza stanno litigando e non hanno ancora trovato una quadra. È una cosa indecente". 

Il governo sostiene che nel decreto sulla Pubblica Amministrazione non ci sia alcun bavaglio alla Corte dei Conti sul Pnrr, ma la prosecuzione di ciò che aveva fatto Mario Draghi. E' davvero così?
"Ma per favore... La verità è che il governo è insofferente verso qualunque tipo di controllo. Anac, Banca d’Italia, Servizio studi del Senato, Procuratore nazionale antimafia e da ultimo la Corte dei conti: tutti coloro che hanno osato muovere qualche critica rispetto alle scelte di questo governo sono stati attaccati e zittiti. Se il problema era riorganizzare i controlli, bastava chiamare i rappresentanti della Corte e costruire insieme a loro le modifiche necessarie. Hanno scelto la via di un emendamento al decreto Pa per lanciare un segnale a tutti. È la vecchia massima di Mao Zedong: colpirne uno per educarne cento". 

Che cosa pensa della delega fiscale? Stiamo andando nella direzione sbagliata? Perché?
"La delega prefigura un fisco ancor più corporativo e iniquo. La flat tax si tradurrebbe in sgravi enormi a favore di chi sta meglio con la sottrazione di decine di miliardi che servono per finanziare la sanità e la scuola. La parte relativa alle imprese contiene scelte molto discutibili e in qualche caso di difficile applicazione. Ci sono misure condivisibili per la semplificazione del sistema ma nel complesso l’impressione è quella di una montagna destinata a partorire un topolino, anche perché la coperta dei conti pubblici è molto corta". 

Il governo ancora non ha approvato il Mes. Un errore? Che rischi corre l'Italia?
"Sì è un errore. L’Italia è rimasta da sola: siamo gli unici in Europa a non aver ancora ratificato il trattato di riforma del MES perché pesano i veti ideologici della destra sovranista. Alla fine dovranno cedere e rimangiarsi le promesse anche su questo punto, ma dopo aver perso mesi preziosi indebolendo la credibilità e la forza contrattuale dell’Italia a Bruxelles". 

Il Pd presenterà una proposta di legge per il salario minimo?
"Abbiamo già depositato nostre proposte sia alla Camera che al Senato. Ora il nostro obiettivo è trovare un punto di incontro con le altre forze di opposizione e spingere in Parlamento e nel Paese per introdurre anche in Italia il salario minimo".

Tags:
antonio misiani