Dopo Mattei e MSI, il 25 aprile Meloni renda omaggio a Buozzi e Matteotti

In vista della Liberazione Meloni potrebbe dare due segnali importanti: rendere omaggio alla memoria di Buozzi e Matteotti

Di Pietro Mancini
Giorgia Meloni
Politica

Verso il 25 aprile, il giorno della vittoria dei democratici, antifascisti e patrioti 

Nell’imminente anniversario della Liberazione, Giorgia Meloni, a mio avviso, potrebbe dare due segnali, importanti e significativi, in direzione di quella pacificazione, vera e non parziale, di cui ha parlato, ricordando i figli di un esponente del MSI, Mario Mattei, vittime del rogo di Primavalle, provocato da attivisti di Potere operaio.

Tali segnali dimostrerebbero il rispetto, da parte della premier, della memoria collettiva del 25 aprile. Questa ricorrenza viene ricordata come il giorno della vittoria dei democratici, degli antifascisti e dei patrioti (un termine che Meloni usa spesso)sugli oppressori tedeschi, affiancati dai servili e spietati fascisti.

Meloni dovrebbe recarsi alla località “La Storta”, al quattordicesimo chilometro della Cassia, dove avvenne l’ultimo eccidio, firmato dai nazifascisti. E rendere omaggio al sindacalista Bruno Buozzi e ai tredici compagni di prigionia, nel carcere delle SS di via Tasso, che vennero caricati su un camion dai nazisti, portati nei pressi de La Storta e lì trucidati.Prima di arrivare sulla via Cassia, Giorgia Meloni dovrebbe sostare in Lungotevere Arnaldo da Brescia, dove Giacomo Matteotti, il 10 giugno 1924, venne caricato di forza su un’auto da un gruppo di squadristi, guidati dal sicario fiorentino Amerigo Dùmini, che di lì a poco lo uccisero.

Con l’omaggio al sacrificio del coraggioso deputato socialista, molto temuto dal regime, la Presidente del Consiglio darebbe un messaggio, esplicito, di volontà di pacificazione e smentirebbe Claudio Anastasio. Questo manager, nominato dal governo, si è dimesso da Presidente della Società “3-I”, dopo aver citato, in una incredibile lettera inviata ai consiglieri d’amministrazione, il cupo discorso del 3 gennaio 1925, con cui, a Montecitorio, Benito Mussolini rivendicò la responsabilità politica nel delitto Matteotti e attuò la svolta autoritaria del partito fascista.

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