Draghi-Mattarella, tensione sulla data del voto. Il premier vuole "fuggire"...
Braccio di ferro tra Quirinale e Palazzo Chigi: il premier vuole "scappare" prima, ma il Presidente vuole tenerlo altri tre mesi
Draghi-Mattarella, tensione sulla data del voto. Tutto passa dall'anticipo della Legge di Bilancio 2023 a quest'estate
Tanto celato quanto clamoroso. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, è in atto un inedito braccio di ferro tra il Quirinale e Palazzo Chigi sulla conclusione della legislatura e sulla data delle prossime elezioni politiche. Tutto parte dall'indiscrezione che il presidente del Consiglio - come confermano diverse fonti della maggioranza - avrebbe dato mandato al ministero dell'Economia e delle Finanze di anticipare la Legge di Bilancio per il 2023.
In sostanza, Mario Draghi pare non intenda più fare decreti per i vari aiuti legati alle conseguenze della guerra in Ucraina, ma concentrare tutto nella manovra (riforma delle pensioni escluse) da scrivere al Mef entro giugno e da approvare in Parlamento prima della pausa estiva prevista attorno all'8-10 agosto. Ufficialmente, spiegano dalla maggioranza, il motivo è contabile, una sorta di "gioco" sui saldi per poter avere più fondi a disposizione per sostenere famiglie e imprese soprattutto vista l'emergenza caro-energia.
Il retropensiero, però, è che il premier sia stanco, sempre più stanco, della sua maggioranza litigiosa (ultimo esempio le polemiche del M5S sul mancato intervento in Aula prima di partire per gli Stati Uniti e prima la rivolta del Centrodestra sulla riforma del catasto) e con la Legge di Bilancio già fatta in estate potrebbe tranquillamente lasciare a settembre - garantendo così la pensione anche ai parlamentari di prima nomina - per poi andare alle urne nella seconda metà di ottobre. Peccato che, sempre secondo quanto riferito da fonti della maggioranza, il Capo dello Stato Sergio Mattarella non sia affatto d'accordo.
Non solo non vuole che Draghi lasci prima del tempo, ma, vista la situazione internazionale, la coda del Covid e le difficoltà economiche, con l'inflazione che si farà sentire soprattutto verso fine e l'aumento dei tassi da parte della Bce, Mattarella vorrebbe che le prossime elezioni politiche si tengano alla fine di maggio del prossimo anno anziché tra fine febbraio e i primi di marzo del 2023. In pratica, allungando al massimo, ovviamente nei limiti di quanto consentito dalla Costituzione, la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi. Per ora siamo all'inizio dell'iter, ma piano piano potrebbero porsi le basi per una stagione di tensioni tra Quirinale e Palazzo Chigi. Tensioni, come detto, inedite e per certi versi clamorose.
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