Draghi dà l'addio al governo: “Mesi straordinari, contento del lavoro svolto"
Il saluto ai giornalisti del premier uscente. Alle 16.30 di oggi il suo ultimo Consiglio dei ministri
Il premier dimissionario Mario Draghi ringrazia la stampa: “Mesi straordinari. Sono soddisfatto del lavoro svolto”
"Vi rivolgo un ringraziamento sentito; voi in questi 20 mesi, tra pandemia e crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini aiutandoli a seguire e comprendere ciò che avviene”. A dirlo è il premier uscente Mario Draghi, durante il saluto di oggi, mercoledì 19 ottobre, alla stampa a Palazzo Chigi.
Dispensa sorrisi, si fa ritrarre anche in una foto ufficiale circondato dai giornalisti, ma evade le domande, anche quella sul futuro dell’Italia. Risponde solo a chi gli chiede della sua esperienza di governo: “Ho imparato molte cose, è stata una esperienza straordinaria di cui sono molto contento. Finisce in modo molto soddisfacente, con la buona coscienza del lavoro fatto, che è la cosa più importante”.
Quello di oggi nella sala Verdi di Palazzo Chigi, allestita per l'occasione con tanto di spumante, pizzette e tramezzini, è insomma solo un saluto; dopo il pranzo al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier dimissionario terrà alle 16.30 il suo ultimo Consiglio dei ministri, per poi partecipare tra domani e dopodomani al Consiglio europeo di Bruxelles.
Governo, Draghi ai giornalisti: "Libertà di stampa al servizio alla democrazia"
Draghi pone poi l'accento sulla “stampa libera", che è "un servizio alla democrazia; da parte mia ho profondo rispetto – e aggiunge – È stata una collaborazione piacevole anche dal punto di vista umano, ora riconosco molti dei vostri volti. Nessuno si aspettava che avremmo fatto tante conferenze stampa che duravano ore indefinite, poi io venivo rimproverato perché non riuscivo a dire basta alle domande”. Infine ringrazia lo staff di comunicazione di Palazzo Chigi, soprattutto per la campagna di comunicazione sul Pnrr "che è stata e sarà molto importante".
Un cronista, sollecitato dalla portavoce Paola Ansuini, esprime la gratitudine per i weekend lasciati spesso "liberi", perché Draghi ha sempre preferito portarsi il lavoro a casa, il più delle volte nella residenza umbra di Città della Pieve. "Eravate contenti quando non c'ero" scherza il premier, allontanandosi con un ultimo saluto all'insegna dell'ironia: "E mi raccomando: non applaudite".