Elezioni europee, le sorprese nelle urne che i sondaggi non hanno finora visto

Elezioni europee, occhio alle sorprese. Ecco quali sono i possibili colpi di scena

Di Alberto Maggi
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Elezioni europee, storicamente è un voto "libero" e i sondaggi sbagliano...

 

Le elezioni europee, rispetto alle Politiche e alle Regionali-Comunali, sono un voto libero, di opinione. E la storia dimostra che le sorprese rispetto ai sondaggi sono quasi certe. Gli esempi principali sono il boom del M5S al 25%, poi il record del 40% del Pd e nel 2019 il balzo della Lega oltre il 35%.

Che cosa succederà sabato e domenica? Ovviamente i sondaggi non si possono pubblicare ma i sentiment tra i partiti sono i più disparati e per certi versi contraddittori.

Fratelli d'Italia spera nel traino delle Politiche e sogna il 30%, ma c'è anche l'altra faccia della medaglia ovvero un eventuale flop sotto il 26%. Che sarebbe una clamorosa sconfitta per la premier.

Il Pd è ottimista e punta a superare il 20%, ma attenzione anche al boomerang dei candidati indipendenti che hanno fatto "rumore" come Tarquinio, ma non solo.

I 5 Stelle sperano di avvicinarsi al Pd ma il timore è quello di un forte crollo dell'affluenza al Sud, che possa incidere fortemente: la paura è quella di non arrivare al 15%.

Nella Lega Matteo Salvini punta soprattutto sull'effetto Vannacci e punta sulla doppia cifra (il sogno è l'11-12%), anche se qualcuno teme un risultato modesto.

Forza Italia ha come obiettivo il sorpasso sulla Lega e il 10% ma come per il M5S il flop dell'affluenza alle urne al Mezzogiorno potrebbe colpire gli azzurri.

Tra i partiti minori, qualcuno parla di "sorpresa" Renzi con Stati Uniti d'Europa che potrebbe togliere voti al Pd, mentre c'è preoccupazione per Calenda. Alleanza Verdi Sinistra ha qualche timore ma alla fine è convinta che di poco potrà fare il 4%.