Meloni, Renzi "diavolo tentatore": pdl sull'elezione diretta del premier
La proposta di legge del leader di Italia Viva presentato al Senato. VIDEO
Renzi lancia la sua proposta sull'elezione diretta del premier
Mossa a sorpresa di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha presentato al Senato la proposta di legge per l'elezione diretta del premier. Una riforma che piace anche a Giorgia Meloni e che potrebbe trovare consenso nella maggioranza. Anche perchè, non è un segreto, il feeling tra Renzi e pezzi del Centrodestra è palese.
Passando ai temi centrali della sua discussione, Renzi ha presentato una proposta di riforma costituzionale per l'elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri. Ha ricordato che questa proposta era parte del programma elettorale del Terzo Polo e ha affermato che il governo Meloni, pur avendo un grande consenso nei sondaggi, non ha agito su questa riforma costituzionale. Pertanto, ha annunciato che la presenterà personalmente al Senato. Ha invitato al dibattito su questa proposta per tutto il mese di agosto.
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Ha sottolineato come i problemi geopolitici a livello internazionale siano impressionanti, con situazioni critiche dall'Ucraina all'Africa, dal Medio Oriente al Sud-est asiatico. Allo stesso tempo, ha osservato che le difficoltà per il ceto medio italiano stanno crescendo, tra inflazione, costi della benzina, liste di attesa e tasse. Tuttavia, ha notato con sorpresa che la politica italiana si occupa principalmente di questioni superficiali.
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Renzi ha affermato: "È proprio per questo che è arrivato il momento di farci sentire, mettere i puntini sulle i e dare un contributo reale per fare finalmente chiarezza". Ha criticato l'aumento del prezzo della benzina, attribuendolo in parte al fatto che il governo ha tolto lo sconto sulle accise introdotto dal governo Draghi e ha destinato fondi, su forte pressione di Claudio Lotito, alle società di calcio di Serie A. Ha poi posto una domanda ad Adolfo Urso riguardo a chi meriti di più i fondi, se le società di Serie A o il ceto medio.
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Un altro punto importante riguardava la polemica sulla chiusura dei lavori parlamentari ad agosto. Renzi ha svelato che si fanno troppe settimane di ferie in Senato perché mancano proposte di legge. Ha esortato i colleghi parlamentari a ridurre le ferie per poter lavorare su una proposta di legge contro il dissesto idrogeologico e per il ripristino di Casa Italia.
Infine, Renzi ha affrontato la questione del salario minimo, affermando di non condividere la proposta di Giuseppe Conte, Cgil e altri, poiché prevede un fondo pubblico che comporterebbe un aumento delle tasse per gli altri lavoratori. Ha invece proposto una governance di impresa partecipata dai lavoratori, che preveda la detassazione dell'utile aziendale se va nelle tasche dei lavoratori, come strumento contro le disuguaglianze.
Nel corso della conferenza stampa, Renzi ha anche respinto le accuse riguardo al supposto spostamento del suo partito verso il centrodestra e ha parlato della possibilità di istituire una commissione di inchiesta parlamentare sul Covid. Ha affrontato alcune polemiche interne e ha fornito risposte su vari temi, tra cui la candidatura di Marco Cappato e il rientro di Patrick Zaki in Italia.
Il leader di Iv Matteo Renzi presenta in Senato una pdl - di quattro articoli - di revisione costituzionale per l'elezione diretta del presidente del consiglio. "Il presidente del Consiglio - spiega Renzi - è eletto contestualmente alle elezioni delle Camere e nomina e revoca i ministri".
"Questa pdl - prosegue - a parole ha il consenso di maggioranza e parte delle opposizioni, ma sono nove mesi che fanno melina. Oggi la consegniamo. Vogliamo stare ad agosto a discuterla? Noi siamo pronti. È parte integrante del programma del terzo polo. Su questo ci siamo impegnati con i nostri concittadini".