Elezioni Sardegna, Meloni e gli aiuti decennali a Zelensky dietro la sconfitta

Meloni sempre più vicina a Kiev: chissà se in Sardegna ha perso anche perché ai sardi, con tutti i loro problemi, non gli va di tirare fuori soldi per il comico

Di Paolo Diodati
Politica

Strade piene di buche e impegno decennale d'aiuti a Zelensky

Non so se Orson Welles, morto nel 1985, tanto per farci un complimento da film comico, abbia adattato all'Italia fascista,  una battuta già esistente e usata per altre nazioni. So solo che il suo gentile apprezzamento nei nostri confronti, ha fatto il giro del mondo: "Gli italiani sono 50 milioni di attori e i peggiori stanno sul palcoscenico." Mario Draghi, Asino d'oro 2021, ha adattato a Mattarella la cattiva, anzi micidiale battuta, dovuta certamente al suo umore quando si rese conto del bidone ricevuto dallo Sgarrante della Costituzione, appunto Mattarella, dopo le sceneggiate mostrate in tv ogni sera, chiamando i giornalisti per far vedere soprattutto ai telespettatori italiani, Draghi in primis, ma anche al mondo, i preparativi, anzi, il trasloco in atto. Mostrava che stava lasciando il Quirinale promesso al credulone Draghi, prevedendo, bestialità inaudita, che tutti gli aspiranti alla Presidenza della Repubblica, noti o timidamente speranzosi e tutti gl'inviperiti parlamentari, ridotti a fare i clacqeur, fossero pronti a un'ovazione, acclamando Presidente l'irrispettoso "Mr Whatever it takes". In quel caso, secondo Draghi, l'attore peggiore, sarebbe stato proprio il narcisista traslocatore che non traslocava, non traslocò e sta sempre là.  Non credo che lo Sgarrante abbia fatto vedere in tv, i mobili che rientravano.

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L'irriverente cattiveria di Orson Welles, purtroppo si adatta a pennello alla situazione ucraina: un popolo di attori che devono recitare la parte dei guerrieri, patrioti felici e ansiosi di diventare Eroi che sono morti per la nobile causa di Zelensky e della sua democrazia hitleriana. Il peggiore attore, quello sul palcoscenico, un comico di professione che, sapendo di dover recitare la parte del duro, a furia di destituire generali e a cambiare ministri della difesa, per incapacità, sta facendo ridurre il paese a un ammasso di macerie e, comunque vadano a finire le cose, o finirà male o dovrà fuggire e nascondersi ben lontano. E noi? Secondo Orson Welles e Mario Draghi tra noi, i comici peggiori sono Mattarella che fa lo Sgarrante della Costituzione e la Meloni che fa la Piaciona.  Tutti e due stanno sul palcoscenico.  Su Mattarella ho scritto abbastanza, anche su questo giornale. Sul blog del fisico Andrea Macco, l'Universo in clessidra ho poi motivato la sua vincita dell'Asino d'oro, con sette voti su 11. I rimanenti 4 sono andati al premio Nobel Giorgio Parisi.

Ma veniamo a Giorgia, la sbaciucchiona che parla romanesco anche quando sta zitta.  Questa volta l'ha fatta davvero grossa e imperdonabile. Come s'è permessa? Il potere, è proprio il caso di dirlo, le ha dato alla testa. Va dal suo amato Zelensky e impegna tutti noi a sborsare aiuti d'ogni genere per i prossimi 10 anni, senza aver sentito il Parlamento!  Vi sembra normale? Nella nostra Costituzione c'è scritto di ripudiare la guerra, come mezzo per risolvere le controversie. Giorgia, la super furbona sul palcoscenico, sosterrà che non c'è scritto di non finanziare le guerre altrui. Hanno proprio ragione Orson e Mario! La vanesia e autoinnamorata, ha detto di stare a casa sua, quando si trova tra le macerie ucraine e il Bullo che non ha mai cambiato il suo vestito da operaio. Bullo tanto democratico da non riconoscere la minoranza russa: il 30% della popolazione e che è maggioranza nel Donbass e in Crimea. Diventato Presidente, se avesse riconosciuto la minoranza russa, avrebbe dato a Putin un motivo in meno per l'invasione. 

Fosse stata all'opposizione, Giorgia avrebbe sostenuto la minoranza ucraina... Mussolini se avesse fatto un referendum sulla sua politica con Hitler, nei suoi momenti migliori, lo avrebbe vinto. Se la Piaciona ci consultasse, visto che parla continuamente di democrazia, in questa occasione, sulla sua politica con Zelensky, lo perderebbe alla grande. Chissà se in Sardegna ha perso anche perché ai sardi, con tutti i loro problemi, non gli va di tirare fuori i soldi per il peggior comico ucraino, quello sbaciucchiato da Giorgia. Scommetto che loro non gli regalerebbero neanche un po' di pecorino.

Lo sa benissimo anche Zelensky, e lo ha detto chiaramente, che in Italia molti "stanno" con Putin. Ma chi "tifa" per Putin, lo fa solo perché ha letto la storia travagliata di quella zona, almeno dal 1914 fino a oggi. La politica estera della Meloni, errata sin dall'inizio, è appiattita su quella di Biden e resa più evidente e fastidiosa, dalla sua smania di protagonismo. Sarà la sua rovina. Visto che parla sempre di democrazia, e sarebbe disposta a far scoppiare la III Guerra Mondiale, pur di portare la democrazia americana a Kiev, perché nessuno le chiede di organizzare un referendum su quegli impegni decennali?  Di fronte a una polveriera simile, si dovrebbero abbandonare le posizioni ufficiali dei partiti e le divisioni destra-sinistra. Si dovrebbe esigere dalla democratica Meloni d'essere addirittura lei a organizzare il referendum. 

Ma, se avesse il polso della situazione, risparmierebbe soldi e tempo per il referendum, dando per scontato il risultato che la distruggerebbe. Dovremmo ricordarle, per esempio, che l'Italia ha le strade provinciali e comunali disastrate, piene indecentemente di buche e che la Nato, in particolare con Biden, sonnambulo, smemorato e inciampicone, si intromette ovunque, provocando conflitti o infilandosi in quelli esistenti per espandere il potere americano, quando vuole, dove vuole e come vuole.  Gli USA sono diventati il Marchese del Grillo delle nazioni.  E la nostra grande Presidente, gli va dietro... 

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