Puglia, Emiliano cambia versione: "Decaro assente a incontro con sorella boss"
Il governatore in commissione Antimafia dopo il racconto della "visita" alla sorella del boss Capriati e il terremoto giudiziario che ha colpito la Puglia
Bari, Emiliano: "Da magistrato istruito decine processi a boss"
"La mia professione di magistrato antimafia mi ha portato ad avere conoscenze di molti particolari delle dinamiche familiari e personali dei clan locali. Conoscenze che erano patrimonio comune di tutta la Direzione distrettuale antimafia". Così ha esordito il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in audizione davanti alla commissione Antimafia – dopo le polemiche delle settimane scorse relative al posticipo dell’audizione stessa - in merito all'inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose al Comune di Bari: "Da sostituto procuratore - ha ricordato il governatore - ho istruito decine di processi a mafiosi e trafficanti di droga e rinviato a giudizio centinaia di imputati, molti dei quali condannati".
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Non sono stati momenti semplici per il governatore pugliese. Anche se l'attenzione mediatica è stata monopolizzata dal caso Toti, solo qualche settimana fa la Regione che l'ex magistrato governa da nove anni è stata terremotata da due inchieste giudiziarie che hanno colpito Anita Maurodinoia, assessora regionale ai Trasporti, e Alfonsino Pisicchio (indagato anche il fratello Enzo), presidente dell'Agenzia regionale pugliese per la tecnologia e l'innovazione. Quest'ultimo, uomo di fiducia di Emiliano, ha confessato di aver ricevuto un messaggio, proprio dal governatore pugliese, precedente all'arresto, che lo avvisava delle indagini in corso sul suo conto.
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"Dalla sorella del boss per imporre le regole"
Emiliano poi passa a spiegare l’intervento fatto sul palco a Bari insieme al sindaco Decaro qualche settimana fa, in occasione della protesta contro la decisione del governo di mandare gli ispettori in Comune: "L'incontro citato sul palco era uno dei tanti che facevo in quel periodo (successivo alla chiusura al traffico di Bari vecchia, ndr) per far capire che il clima era cambiato, mai per chiedere protezione come qualcuno ha detto in modo del tutto strumentale o per errata interpretazione di fatti che non conosce. Andai dalla sorella di Antonio Capriati per ribadire che le regole non le facevano più loro e anche per dire che se non avessero rilasciato gli immobili confiscati alla famiglia lo avremmo fatto noi comunque".
"Nessuna indagine su Regione e Giunta"
Il governatore si appella all'Antimafia: "La Regione e la Giunta di Bari non sono oggetto di alcuna indagine. Aiutatemi a ricostruire la verita' e a raccontare i fatti come sono andati".
Scontro in commissione tra Emiliano e Colosimo
Durante l'audizione anche uno scambio polemico, come riporta l'Ansa, tra lo stesso governatore e la presidente della commissione, Chiara Colosimo. Lo scontro verbale si è innescato quando la presidente ha chiesto conto a Emiliano dei presunti messaggi che il governatore avrebbe inviato all'ex assessore Alfonso Pisicchio invitandolo a dimettersi perché una inchiesta su di lui aveva subito un'accelerazione. Qualche ora dopo i presunti messaggi whatsapp Pisicchio è stato arrestato dalla guardia di finanza. Colosimo ha chiesto se effettivamente siano stati inviati questi messaggi e da chi avrebbe ricevuto le informazioni sulle indagini e perché non ha denunciato la fuga di notizie.
Emiliano ha risposto leggendo prima un comunicato stampa trasmesso a ridosso dell'arresto di Pisicchio, poi ha replicato sostenendo che la "domanda è incongrua rispetto all'oggetto dell'audizione". "Non ho realizzato condotte non trasparenti - ha specificato - sono a disposizione della Procura se dovesse essere necessario un approfondimento". E ha concluso: "Mi risulta leggendo la stampa che i messaggini sarebbero stati acquisiti dalla Procura, quindi l'unico soggetto che possa dare risposte è il procuratore della Repubblica che avete ascoltato".
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Emiliano: "Forse Decaro assente a incontro con sorella boss"
"Sono vicende di tanti anni fa, potrei anche aver dato dettagli sbagliati" intervenendo sul palco lo scorso 23 marzo: "se il sindaco di Bari, Antonio Decaro, dice di non essere stato con me all'incontro con la sorella del boss di Bari Vecchia probabilmente ha ragione lui", ha spiegato il presidente della Regione Puglia, cambiando versione sull'accaduto. L'esponente dem ha ricordato pero' in commissione "un episodio simile, accaduto in piazza della Cattedrale. Decaro mi disse 'sono stati quelli la'' (con riferimento alle minacce subite dall'allora assessore, ndr). Io affrontai questi ragazzi e dissi 'questo ingegnere e' il mio assessore, non toccatelo, lasciatelo lavorare'. Lo stesso discorso che facevo a tutti per far capire che il clima era cambiato". Quanto alle stesse minacce, "nel racconto di Decaro non ravvisai notizie di reato, ecco perche' non ritenni di dover fare denuncia".