Cateno De Luca: "Su La7 spazio smisurato per Santoro, par condicio violata"
La lettera al direttore di rete Andrea Salerno: "Su La7 lo spazio dedicato ai rappresentanti della lista 'Libertà' è misurabile col contagocce"
EUROPEE, CATENO DE LUCA E LAURA CASTELLI A LA7: "VIOLATE PAR CONDICIO"
Par condicio "violata" e l'accusa di fare politica e di voler orientare il voto. E' quello che scrivono Cateno De Luca e Laura Castelli, rispettivamente leader e presidente di Sud chiama Nord, in una lettera inviata al direttore di La7 Andrea Salerno e, per conoscenza, ad Enrico Mentana. "In queste settimane di campagna elettorale - scrivono De Luca e Castelli- stiamo assistendo a fatti clamorosi che violano palesemente la par condicio. Ma al netto della violazione delle regole, ci permettiamo di sottolineare che se il canale che lei dirige dedica spazio in prima serata, in programmi come DiMartedì e Otto e Mezzo, solo ad alcuni partiti, escludendone altri, allora il voto viene orientato anche da voi".
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"Un esempio lampante: Michele Santoro, esponente di un partito politico che sarà presente alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, ha inspiegabilmente uno spazio smisurato nella vostra rete. Fino a ieri sera l'abbiamo visto ospite della Gruber, nelle scorse settimane da Floris. Ci sembra legittimo invitare una persona, ma perché escludere i rappresentanti di altre liste?"
"Su La7 lo spazio dedicato ai rappresentanti della lista Libertà è misurabile col contagocce - accusano -. Questo atteggiamento ci sorprende, così la vostra emittente sta di fatto dando visibilità ad alcuni partiti e oscurandone altri. In questo modo anche voi state facendo politica. Auspichiamo una risposta e ci auguriamo di ottenere uno spazio adeguato, lo stesso che i vostri canali d'informazione stanno dedicando alla maggioranza dei partiti che saranno presenti alle elezioni europee. Anche voi avete delle responsabilità nei confronti dell'elettore, responsabilità che dovrebbe prevalere rispetto alle simpatie e amicizie verso il singolo. Informare è anche democrazia".