Fisco, Draghi: "Da Lega gesto serio".Salvini: "No crisi di governo, noi leali"

Ok del Consiglio dei ministri alla delega per la riforma fiscale

Politica
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Via libera del Consiglio dei ministri alla delega per la riforma fiscale. I ministri della Lega non hanno partecipato alla riunione.

"La sostanza del Cdm di oggi e' stata la discussione e l'approvazione della delega fiscale. Vorrei puntulizzare che la legge e' una legge delega e quindi e' una legge generale che poi andra' riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto". Cosi' il premier Mario Draghi, al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla delega fiscale, non chiude alla Lega che ha disertato il Cdm e ha sollevato numerosi dubbi. "Per l'esercizio della delega ci saranno otto mesi" di lavoro, osserva. "Si puo' avere la sensazione che questa sua l'ultima parola sul Fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non e' cosi' semplice, prendera' molti anni", aggiunge il presidente del Consiglio.

Fisco: Draghi, da Lega gesto serio. Implicazioni? Aspettiamo - "Ci sono delle diversita' di vedute. L'azione di governo non e' stata interrotta, e' andata avanti". Cosi' il presidente del Consiglio Mario Draghi a chi gli chiede se l'azione del governo possa essere rallentata dopo la decisione della Lega di non partecipare al Cdm che ha dato il via libera alla delega fiscal. "Cio' nnostante - aggiunge - ci saranno altre occasioni di scambio sia in Parlamento sulla legge che sui decreti delegati". E riguardo all'assenza della Lega in Cdm: "Questo e' un gesto serio, ma quale siano le implicazioni bisogna aspettare cosa dice la Lega", osserva il premier.

Fisco: Draghi, Lega? C'erano elementi sufficienti per valutare - Nei giorni scorsi "gli scambi avvenuti in cambina regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega". Cosi' il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sull'assenza della Lega nel Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla delega fiscale.

LA RISPOSTA DI SALVINI A DRAGHI

"Lo strappo non lo abbiamo fatto noi. Noi abbiamo dato la fiducia a un governo che si era impegnato a non aumentare le tasse. E qui c'è un'ipotesi di aumento delle tasse". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera, affermando che nel non voto della Lega sulla delega fiscale "non c'entrano dinamiche elettorali: noi abbiamo detto sì al governo per tagliare le tasse, non per aumentarle". Salvini ha aggiunto che "non è una crisi di governo, ma c'è un governo che deve chiarire che non vuole aumentare le tasse".

"I ministri della Lega hanno fatto la scelta, da me assolutamente condivisa", di abbandonare la cabina di regia e non partecipare al Consiglio dei ministri che ha varato la legge di delega al governo sulla riforma fiscale. Lo ha detto Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera. "Peraltro - ha aggiunto Salvini - gli altri ministri nei corridoi dicevano 'avete ragione' ma per ipocrisia si china il capo e si alza la manina. Noi non chiniamo il capo e diciamo ciò che riteniamo di dire".

"La delega fiscale non e' l'oroscopo, non va bene che i ministri leggano il testo mezz'ora prima del Consiglio dei ministri. E' un metodo che va cambiato". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini.

Fisco: Draghi, con riforma catasto nessuno paghera' di piu' - "Nella legge delega c'e' una riformulazione del catasto, si procedera' quindi anche ad una revisione delle rendite catastali. L'impegno e' che nessuno paghera' di piu' o di meno. Le rendite restano invariate, e' un'operazione di trasparenza ma non cambia l'imposizione fiscale sulle case e sui terreni". Lo afferma il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Non cambiamo le tasse - afferma - e per la riforma ci vorranno cinque anni".

"Una questione mi preme chiarire: nelle varie questioni della delega c'e' anche riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non e' accatastato, terreni e abitazioni", ha sottolineato il premier. Con la delega fiscale "si procedera' anche a una revisione delle rendite, con riguardo di quelle che sono le rendite di mercato", ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi. "Non cambia - ha assicurato il premier - assolutamente l'imposizione fiscale sulle case, sui terreni. E' molto importante dirlo, nei giorni scorsi si e' teso un pochino a confondere. Una decisione e' costituire una base di decisione adeguata, e ci vorranno cinque anni. La seconda decisione e' cambiare le tasse. Noi la seconda decisione non l'abbiamo presa. Solo nel 2026 se ne riparlera'".

Fisco: Franco, collaborazione Governo-Parlamento essenziale - "Quello esaminato e' un disegno di legge delega con cui il governo chiede al Parlamento l'autorizzazione a emanare entro 18 mesi uno o piu' decreti delegati. La collaborazione su questa materia e' assolutamente essenziale". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la delega per la riforma fiscale.

Fisco: Franco, sistema piu' efficiente e meno distorsivo - "La riforma e' un'opportunia' verso un sistema che sia piu' efficiente e meno distorsivo". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la delega per la riforma fiscale.

Fisco: riforma a 360 gradi per combattere evasione - Una revisione dell'intero sistema fiscale, partendo dall'Irap ma comprendendo anche l'Ires, il "superamento" dell'Irap, una rivoluzione dell'Iva e anche la riforma del catasto degli immobili. E' insomma un'operazione a 360 gradi in tema fiscale quella che si propone il Governo e che e' prevista dalla delega sulla riforma, oggi all'esame del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento consiste in 10 articoli: una volta individuate le priorita', spettera' poi al Governo emanare entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o piu' decreti legislativi di attuazione.



OBIETTIVI GENERALI Sono lo "stimolo alla crescita economica attraverso l'aumento dell'efficienza, della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione", nonche' la "razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario", "preservare la progressivita' del sistema tributario" e "ridurre l'evasione e l'elusione fiscale". - IRPEF Si punta ad una revisione per garantire il principio della "progressivita'". In tal senso, il Governo ha come obiettivo quello di "ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivante dall'applicazione dell'imopsta anche al fine di incentivare l'offerta di lavoro e la partecipazione al mondo del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonche' l'attivita' imprenditoriale e l'emersione degli imponibili". Non solo, ma tra gli obiettivi anche quello di "ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall'applicazione dell'Irpef", nonche' "il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche". Il Governo vorrebbe ottenere anche "un'armonizazione dei regimi di tassazione del risparmio, tenendo conto dell'obiettivo di ocontenere gli spazi di elusione dell'imposta". ADDIO ADDIZIONALE, ARRIVA SOVRAIMPOSTA Nulla cambiera' per il contribuente. E' quella 'voce' in piu' aggiunta dal Comune e dalla Regione: la bozza specifica che la sostituzione dell'addizionale con sovraimposta avverra' in modo tale che le regioni e i comuni ottengano comunque lo stesso gettito. Nel testo ci sono delle precisazioni, ad esempio per quanto riguarda le regioni sottoposte a piani di rientro per disavanzi sanitari, viene previsto "un incremento obbligatorio della sovraimposta calcolato in modo da garantire lo stesso gettito attualmetne ricavato dall'applicazione delle aliquote delle addizionali regionali all'Irpef maggiorate nella misura obbligatoria". - RISCOSSIONE Il Governo vuole orientare l'attivita' e renderla pia' efficiente verso "obiettivi di risultato piuttosto che di escuzione del processo". Si prevede una revisione dell'attuale meccanismo della remunerazione dell'agente della riscossione, "favorendo anche l'uso delle pia' evolute tecnologie". L'obiettivo resta comunquequello di eliminare "duplicazioni" organizzative, logistiche e funzionali. Si vuole superare inoltre l'attuale sistema connotato da una netta separazione tra il titolare della funzione della riscossione (ossia l'Agenzia delle Entrate) e il sotgetto deputato allo svolgimento delle attivita' di riscossione (Agenzia delle Entrate-Riscossione). IRES L'obiettivo e' una sua "razionalizzazione" e "semplificazione" da perseguire secondo precisi principi e criteri direttivi, finalizzati alla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche attraverso un rafforzamento del processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali, con particolare attenzione alla disciplina degli ammortamenti. La nuova disciplina dovra' tener conto "delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all'utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile, al fine di adeguarla ai mutamenti intervenuti nel sistema economico, anche allineando tendenzialmente tale disciplina a quella vigente nei principali paesi europei; tendenziale neutralita' tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese, per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell'attivita' imprenditoriale". - IVA Il Governo punta anche ad una vera e propria "rivoluzione". In che modo? L'obiettivo, si legge nella bozza, e' quello di "razionalizzare la struttura dell'imposta sul valore aggiunto con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote allo scopo di semplificare la gestione e l'applicazione dell'imposta, contrastare l'erosione e l'evasione, aumentare il grado di efficienza in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell'imposta". RIFORMA CATASTO Oggetto di confronto politico, la riforma dovra' consistere in "una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati". In sintesi, a ciascuna unita' immobiliare, oltre alla rendita catastale cosi' come avviene ora, bisognera' attribuire anche "il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato". In questo senso, andranno anche previsti meccanismi di "adeguamento periodico" in relazione alle mutazioni delle condizioni del mercato immobiliare. Questi nuovi dati sugli immobili dovranno essere disponibili dal 1 gennaio 2026. Ma, precisa la bozza, "non" serviranno a determinare la base imponibile dei tributi "la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali".