Fisco, Ruffini risponde a Salvini: "Lotta all'evasione non è persecuzione"

La stoccata del direttore dell'Agenzia delle entrate

di redazione politica
Politica

"La lotta all’evasione è un fatto di giustizia, non è perseguitare qualcuno"

La lotta all'evasione fiscale è giusta, non significa perseguitare qualcuno. Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, non usa troppi giri di parole. Le frasi pronunciate nel corso dell'iniziativa "Facciamo semplice l'Italia" sembrano una risposta indiretta al vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che sollecita una grande e definitiva pace fiscale. Nemmeno le parole che il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, ha indirizzato in modo diretto al suo collega di governo sono concilianti. Insomma, dalle Entrate e da un esponente di governo di Forza Italia arrivano commenti tutt'altro che entusiasti all'idea lanciata da Salvini.

"Siamo al fianco dei cittadini che vogliono continuare ad avere un corretto rapporto con il fisco e assicurare da parte di tutti il pieno e leale rispetto delle regole fiscali - ha detto Ruffini - perché questo deve essere chiaro: il contrasto all'evasione non è volontà di perseguitare qualcuno. L'Agenzia è un'amministrazione dello Stato, non un'entità belligerante". Pagare le tasse, ha proseguito, "è un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano e le hanno pagate sempre fino all'ultimo centesimo, anche a costo di sacrifici e nonostante l'innegabile elevata pressione fiscale; di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate". Il direttore dell'Agenzia ha poi ricordato che nel 2022 sono stati recuperati oltre 20 miliardi di evasione.



"I risultati - ha proseguito - ci stanno dando ragione, abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi. Il più importante risultato di sempre. All'iniziativa ha partecipato anche il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, che in linea di principio ha sottolineato che "faremo la lotta all'evasione fiscale e la faremo in modo efficace, ma con strumenti nuovi, con la fattura elettronica e l'intelligenza artificiale, per dire al contribuente quale è il suo reddito senza fare sconti a nessuno". Leo ha aggiunto che il compito dell'amministrazione finanziaria è tradurre le norme di legge. Sono queste ad essere "complicate", mille pagine di istruzioni per i modelli di dichiarazione con oltre 900 leggi vigenti, "un quadro assolutamente ingestibile, una maionese impazzita che vogliamo che vogliamo semplificare. Per questo dobbiamo cambiare verso al fisco, lo dobbiamo cambiare nell'accertamento".

Sulla delega fiscale, Leo ha dichiarato che "abbiamo già passato il giro di boa della Camera. Siamo confidenti di portare a casa il risultato prima della pausa estiva. E' importante perché è una delle riforme più sentite dei cittadini e su cui il governo punta molto". Su Salvini, il ministro Zangrillo ha detto che "ha espresso un suo pensiero. Io penso che sul tema della rottamazione si sta facendo un lavoro importante, la rottamazione quater è un provvedimento che ci avvia verso una riforma del sistema sanzionatorio che consente a chi è in ritardo con i pagamenti di avvicinarci ad un sistema più consono alla prassi europea. Ha ragione il presidente della Repubblica quando nel suo discorso a fine anno dice che la Repubblica sta nel senso civico dei cittadini che pagano le tasse. La prima regola, quindi, è che le imposte vanno pagate, poi noi dobbiamo essere capaci di semplificare per rendere il fisco vicino alle esigenze dei cittadini". 

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