Foti (FdI): "Sul Pnrr nessun ritardo. Ma sono necessarie delle modifiche"

"Le nomine sono frutto di un attento percorso di valutazione, sviluppato dal centrodestra, che ha avuto come stella polare la valorizzazione del merito"

Di Alberto Maggi
Giorgia Meloni e Tommaso Foti
Politica

Nomine, Def, Pnrr, migranti, riforme... Intervista a tutto campo di Affaritaliani.it al capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti

"Ma quale lottizzazione. Con le nomine abbiamo solo pensato a valorizzare il merito". Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli D'Italia, racconta ad Affaritaliani.it quale sia il percorso intrapreso dall'esecutivo. Un cammino fatto di scelte condivise, al netto di qualche comprensibile tensione, e di una visione comune verso i temi più significativi, Pnrr in testa. 
 

Onorevole Foti, sulle nomine delle partecipate c'è stata tensione nella maggioranza, si dice che Giorgia Meloni abbia dovuto cedere qualcosa agli alleati, o c'è stata piena condivisione?
"Le indicazioni dei nuovi vertici di Eni, Enel, Terna, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione, sviluppato dal centrodestra, che ha avuto come stella polare la valorizzazione del merito, delle capacità e dei risultati professionali conseguiti dalle persone scelte. Per questo nessuno dall’opposizione osa proferire parola poiché, come detto, si tratta di nominativi di alto profilo che confermano la serietà del Governo Meloni. Con buona pace dunque della sinistra, non c’è stata alcuna lottizzazione in merito all’indicazione dei futuri amministratori delle società a partecipazione pubblica in questione. Rivolgo a nome mio personale e di Fratelli d’Italia  ai futuri dirigenti i migliori auguri di buon lavoro per l’attività che andranno a svolgere in settori strategici per l'Italia, anche nel mondo: i loro risultati positivi non saranno solamente un fiore all’occhiello per il Governo Meloni, ma renderanno orgogliosi tutta la Nazione".

Nel Def ci sono 3,4 miliardi per il taglio del cuneo fiscale. Ci saranno altre risorse nel 2023 o bisognerà aspettar il 2024?
"Il Governo ha tracciato la politica economica per i prossimi anni, una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita. Il Def, che ha incassato un parere positivo da parte del commissario europeo all'economia, Paolo Gentiloni prevede anche un andamento discendente della pressione fiscale. Saranno destinati al taglio del cuneo fiscale oltre 3 miliardi di euro che da subito, per il periodo maggio-dicembre, lasceranno più soldi in busta paga ai lavoratori dipendenti il cui reddito sia inferiore ai 25.000 euro. Una misura, tutta a favore dei redditi più bassi che, con buona pace della CGIL, da un parte aumenta il potere d’acquisto delle famiglie e, dall’altra, incide sulla moderazione salariale. Vi è una previsione al rialzo del Pil rispetto alle previsioni dello scorso anno, così come si riduce il rapporto deficit/pil. Infine, il Def del Governo Meloni punta alla riduzione del rapporto debito/Pil progressivamente nel 2023 fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. Una diminuzione che, coerentemente agli obiettivi indicati nello scenario programmatico, attesta che con questo esecutivo si cambia passo: non si danno i numeri, si realizzano obiettivi". 

Sul Pnrr pensa che ci sarà un accordo con l'Unione europea per rivedere alcuni progetti? Rischiamo di perdere alcuni fondi?
"Anzitutto esprimiamo piena soddisfazione per l'approvazione del decreto PNRR al Senato, un provvedimento importante che aiuterà lo sviluppo e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso diversi interventi. I tempi legati al Pnrr si fanno sempre più stretti e le riforme propedeutiche all'utilizzo efficiente dei fondi vanno perseguite senza entrare a gamba tesa su di una consolidata legislazione. La stessa Unione europea apre alla possibilità di modificare i progetti del PNRR dal momento che negli ultimi due anni è cambiato radicalmente lo scenario internazionale rispetto a quando detto strumento venne approvato. Insomma non siamo in una fase di ritardo ma in un contesto di necessarie modifiche. Non basta spendere i soldi che arriveranno con il piano, occorre farlo realizzando progetti che generino ricchezza e benessere e, soprattutto, che concorrano a dare risposte concrete ai tanti problemi che la Nazione ha sul tappeto. Siamo di fronte a un bivio che potrebbe cambiare le sorti d'Italia. C’è stato un ottimo lavoro che ha visto il ministro Fitto e la maggioranza ascoltare le opposizioni e accogliere alcune delle loro istanze, attraverso incontri bilaterali con le singole forze politiche, iniziativa mai assunta negli ultimi dieci anni".

Sui migranti le risposte dell'Ue sono ancora scarse, che cosa chiede il governo a Bruxelles e ai partner europei?
"Grazie al presidente Meloni sono stati ottenuti importanti progressi a Bruxelles riguardo l’immigrazione.
Finalmente la nostra Nazione può iniziare a credere in una politica dei rimpatri di respiro europeo, scongiurando cosi il pericolo di trasformare l’Italia nell’hub degli immigrati clandestini di tutta l’Africa. Negli ultimi giorni sono stati svolti importanti incontri bilaterali con il ministro sloveno e quello tunisino proprio per coordinare le politiche in materia di contrasto al traffico di esseri umani. L’immigrazione clandestina non è più solo un problema italiano, ma europeo e la risposta non potrà ne dovrà essere più solo nostra, ma di tutte le Nazioni dell’Ue".

Quando inizierà l'iter in Parlamento della riforma presidenziale? Qual è il modello di Fratelli d'Italia?
"La coalizione di centrodestra ha sempre mostrato piena sintonia sulle riforme. Il cronoprogramma stabilito porterà all’approvazione delle riforme promesse in campagna elettorale in tempi certi, tra cui appunto quella sul presidenzialismo, storica battaglia di Fratelli d’Italia. Da sempre FDI crede che gli italiani abbiano diritto a scegliere il Presidente della Repubblica e che il Governo possa contare su di una stabilità politica che consenta di favorire  una vera crescita economica. Avere avuto 11 governi in 20 anni, infatti, ha favorito quella instabilità economico-politica le cui negative ripercussioni sono oggi sotto gli occhi di tutti".

Tags:
foti governo fdi meloni