Giambruno e l'auto spiata, Renzi: "Cosa incivile, metteranno segreto di Stato"

Continua a tenere banco il nuovo caso Giambruno. Il leader di Iv: "Uomini beccati sotto casa di Meloni? Cosa incivile, indegna di un Paese democratico"

di Redazione
Politica

Renzi sull'auto di Giambruno: "Metteranno il segreto di Stato"

Continua a tenere banco il nuovo caso Giambruno. Nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre scorso, sotto casa della premier Meloni sono avvenuti fatti strani e su cui c'è un'indagine in corso. Erano ladri d'auto o 007 gli uomini beccati davanti alla Porsche dell'ex della Presidente del Consiglio? Questa domanda resta ancora senza risposta e ci sono versioni contrastanti. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ieri ha smentito che quei due uomini fermati dalla polizia perché sospetti appartenessero all’Aisi, ovvero ai servizi segreti italiani. A commentare il caso oggi è il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella sua e-news: "In una notte autunnale nel 2023, davanti alla residenza della premier, due uomini sono sorpresi ad armeggiare sull'auto del compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno. Fermati dalla scorta, si presentano come persone legate ai servizi segreti. I giornali pubblicano la notizia "tenendola bassa", il Sottosegretario Mantovano dice che i servizi non c'entrano: stai a vedere che anche stavolta metteranno il segreto di Stato. Voglio dire con molta forza che questa cosa è incivile. Indegna di un grande Paese democratico. Ed è sorprendente che ci sia un accordo tra le redazioni per parlarne il meno possibile, come in molte vicende analoghe. Avete notato che la vicenda Striano è sparita dai media? Domandatevi perché...". 

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Europee, Renzi: "Meloni trasforma le Europee in un sondaggio su di sè" 

Renzi nella sua e-news interviene anche sulla candidatura di Meloni alle Europee, annunciata ieri dal palco di Pescara. "Fateci caso ma il dibattito di queste ore dimostra la crisi della politica. E dimostra come la lista Stati uniti d'Europa sia l'unica vera novità. I partiti mettono il cognome nel simbolo, noi mettiamo il progetto politico nel simbolo. I partiti candidano leader che dicono: votateci ma non andremo in Europa, noi diciamo chi viene eletto sta a Bruxelles. I partiti usano le candidature per contarsi in Italia, noi usiamo i nostri candidati per contare in Europa. C'è una differenza strutturale tra loro e noi. Il simbolo è Giorgia Meloni che dice: se pensate che io stia facendo bene, scrivete Giorgia sulla scheda", scrive Renzi nella e-news. "La premier trasforma l'elezione del Parlamento Europeo in un sondaggio sulla fiducia, scambia il voto per un autografo, non si preoccupa del futuro geopolitico del mondo ma solo di regolare i rapporti con Salvini. Alla Meloni non interessa l'Italia in Europa, alla Meloni basta il consenso di Giorgia. Parlo solo della Meloni ma potrei parlare degli altri dirigenti politici che considerano le Europee come un sondaggio: chi fa così distrugge la credibilità della politica", conclude Renzi. 

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