Cronache

Giambruno, il giallo: 007 o ladri vicini alla Porsche sotto casa di Meloni?

Di Redazione Cronache

I ricettatori d’auto identificati e gli uomini dei servizi segreti puniti. Qualcosa non torna, qualcuno mente

Giambruno, ladri di portiere di Porsche o agenti dei servizi segreti: il mistero della notte sotto casa Meloni

Il nuovo caso Giambruno continua a tenere banco. Nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre scorso, sotto casa della premier Meloni sono avvenuti fatti strani e su cui c'è un'indagine in corso. Erano ladri d'auto o 007 gli uomini beccati davanti alla Porsche dell'ex della Presidente del Consiglio? Questa domanda resta ancora senza risposta e ci sono versioni contrastanti. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ieri ha smentito che quei due uomini fermati dalla polizia perché sospetti appartenessero all’Aisi, ovvero ai servizi segreti italiani. Ma non  ha spiegato perché - riporta Il Giornale - proprio l’Agenzia informazioni sicurezza interna li abbia identificati prima come tali. E nemmeno perché i due, nel frattempo trasferiti all’Aise, siano stati spediti rispettivamente in Tunisia e in Iraq e non siano ancora rientrati in Italia, visto che sono stati scagionati. Così come non si capisce perché, se i due davvero facevano parte della scorta della premier, quella sera fossero "da un’altra parte", visto che la premier era all'estero. E come mai proprio la premier ne avesse chiesto l’allontanamento da tempo.

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Ma poi - prosegue Il Giornale - spunta una seconda versione. I due non sarebbero agenti segreti ma una coppia di "ricettatori". In più emerge che dalle celle telefoniche i due agenti prima identificati erano in quel momento da tutt’altra parte. E ancora: sempre nell’indagine e grazie a una videocamera di sorveglianza si risale a un’auto rubata presa in carico da un noto ricettatore. Lui sarebbe il mandante del tentato furto della portiera. Il giallo resta, troppe cose non tornano.