M5s, Tarquinio nell'orbita di Conte: l'ipotesi che ci sia dietro il Papa

Il leader del M5s corteggia il direttore dell'Avvenire per le Europee del 2024

L'opinione di Giuseppe Vatinno
Politica

Europee 2024, Conte corteggia Tarquinio, direttore di Avvenire

Qualche giorno fa Libero ha svelato alcune indiscrezioni interessanti: Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, starebbe "corteggiando" Marco Tarquinio, direttore del quotidiano dei vescovi cattolici Avvenire, in vista delle Europee 2024.

In effetti ci sono alcune considerazioni da fare. Cominciamo con un fatto e cioè che dopo la grande vittoria del Movimento nel 2018, agli inizi del governo giallo – verde, Tarquinio cominciò a vergare editoriali su editoriali in cui appoggiava il Movimento, esattamente come sta facendo adesso.

Poiché le cose vaticane sono sempre complicate, alcuni interpretarono questi appoggi più nell’ottica personale che in quella ufficiale. Ma per capire come stessero le cose dobbiamo riavvolgere il nastro a quei tempi e considerare la posizione del Vaticano e in ispecie di Papa Francesco sul Movimento Cinque Stelle.

Premesso che in genere l’Oltretevere cerca di mantenersi in una posizione di sostanziale neutralità dinamica, non si può non dimenticare come ci fu un robusto appoggio iniziale al Movimento.

Si trattava, come detto, della fase giallo – verde del partito di Beppe Grillo e cioè quella di "destra" dell’alleanza con la Lega di Matteo Salvini. E c’è anche da osservare come in genere Paesi come USA e UK da decenni perseguono una politica di avvicinamento a grandi movimenti populisti in auge e così è per il Vaticano. Fenomeno del resto già osservato ai tempi di Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Diciamo che così facendo si cerca di intercettare eventuali exploit futuri.

La figura di Marco Tarquinio è quella di un intellettuale cattolico attento alle tematiche sociali. Nato a Foligno, nella rossa Umbria, Tarquinio è stato capo scout e si è dedicato presto al giornalismo divenendo professionista nel Corriere dell’Umbria. Nel 1990 è alla redazione romana de Il Tempo ed entra in Avvenire in cui si svolge tutta la sua carriera giornalistica.

Non sfugge che dal 2011 al 2016 è stato consulente per il Pontificio Consiglio delle Comunicazione Sociali e quindi ha avuto un ruolo ufficiale in Vaticano. Ora dobbiamo invece tornare al presente e notare, come abbiamo fatto in questi giorni, come dalla scomparsa di Papa Benedetto XVI Papa Francesco abbia mostrato una incredibile iperattività arrivando in pochi giorni a riformare il Vicariato romano, incontrare politici come Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, e come parimenti, si sia mossa in sua difesa dagli attacchi conservatori la comunità di Sant’Egidio con monsignor Vincenzo Paglia e con il fondatore Andrea Riccardi.

Parimenti, il capo della potentissima CEI, cioè il cardinal Matteo Zuppi, vescovo di Bologna, è sceso direttamente in campo politico chiedendo esplicitamente a Giorgia Meloni di utilizzare a fini sociali il ricchissimo PNRR europeo. Richiesta che si legge come quella di avere molta attenzione per la Caritas che
dipende appunto dalla CEI stessa.

Dunque in questo quadro generale un interessamento ad una eventuale candidatura di Conte ci può stare maggiormente alla luce del fatto che ormai il Movimento è l’esatto opposto di quello che vinse le elezioni nel 2018 e cioè si è ricollocato fortemente a sinistra a difesa del reddito di cittadinanza e proprio delle tematiche sociali.

Tutto questo è coerente con la politica di Francesco che dopo Ratzinger sta cercando di rafforzarsi sia alla sua sinistra che alla sua destra, coerentemente con la sua visione peronista della società.

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