Governo, "il patto della pizza". Giorgetti-Di Maio, intesa su Amato al Colle

I due ministri vogliono che Draghi resti a Palazzo Chigi. Molto difficile un Mattarella bis, allora si punta sull'ex premier al Quirinale

Giuliano Amato Lapresse
Politica
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Governo, "il patto della pizza". Giorgetti-Di Maio, Amato al Colle

La cena tra Di Maio e Giorgetti non è stata una semplice mangiata tra colleghi di governo, ma dietro quell'incontro ci sarebbe molto di più. I due - si legge sulla Stampa - avrebbero discusso di due temi molto caldi, Rai e soprattutto Quirinale. Il vertice è stato ormai ribattezzato "il patto della pizza". Il Colle è stata la portata principale del menù. I fattori di incertezza sulla scelta, a gennaio, del prossimo presidente della Repubblica sono troppi: interi gruppi parlamentari senza controllo, un orizzonte di ancora un anno di legislatura che strozza le speranze di rielezione di tanti peones, e un presidente del Consiglio, Mario Draghi, che sarebbe il candidato ideale ma che in tanti vogliono rimanga a Palazzo Chigi, chi per gestire la ripresa e i soldi europei, chi perché teme di tornare a votare. Draghi potrebbe completare il lavoro al governo e magari, questa è la tesi, candidarsi a guidare la Commissione europea nel 2024 per cambiare il patto di Stabilità.

Di fronte a queste variabili e complicazioni, - prosegue la Stampa - il “patto della pizza” tra l’ex capo politico del M5S e Giorgetti si fonda su un obiettivo: garantire la stabilità. E fa nulla se i loro leader, Giuseppe Conte e Matteo Salvini, abbiano detto che va benissimo Draghi per il Quirinale. Entrambi concordano su un punto. Sarebbe perfetto, e la più semplice delle scelte, se l’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, 80 anni compiuti a luglio, accettasse di rimanere dov’è, per un anno, per due, per l’intero settennato se vuole. Ma c'è anche un piano B: Giuliano Amato. L’ex premier e giudice costituzionale era il nome su cui, nel 2015, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi pensava di avere un accordo con Matteo Renzi, prima che l’allora presidente del Consiglio e segretario del Pd virasse su Mattarella. Amato potrebbe contare su un sostegno trasversale.