Governo al capolinea. I partiti sono già in campagna elettorale. Inside choc

Governo al capolinea. Sfida tra Letta e Salvini per chi resta con il cerino in mano

Di Alberto Maggi
Enrico Letta e Matteo Salvini
Politica
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Governo al capolinea. Emblematiche le parole del segretario del Pd sulla "candela che si sta spegnendo"


Campagna elettorale. I partiti della maggioranza ormai pensano più al voto, e quindi alla preparazione delle alleanze e delle liste elettorali, che all'attività del governo Draghi. Se sulla riforma della Giustizia e in particolare del Csm si sta forse trovando un faticoso compromesso, sul Fisco è tutto in alto mare.

Emblematiche le parole di ieri sera di Enrico Letta. "Così non si può andare avanti. La continua minaccia di crisi da parte del Centrodestra di governo indebolisce questa esperienza. Lo stesso incontro richiesto da Salvini a Draghi risponde sempre alla logica degli ultimatum. Così non si va lontano. Guardando i fatti, da qualche settimana c'è un innalzamento della tensione, che indebolisce il governo e la maggioranza e rende impraticabile il percorso dei prossimi difficilissimi mesi. La nostra linea non è quella dei contro-ultimatum, ma questo atteggiamento irresponsabile e inaccettabile sta facendo spegnere la candela, anche perché gli episodi si moltiplicano. Se va avanti così la destra si assume una grave responsabilità".

Il segretario del Partito Democratico, di fatto, annuncia la fine dell'esecutivo di unità nazionale prima della scadenza naturale della legislatura ("impraticabile il percorso dei prossimi difficilissimi mesi" e "sta facendo spegnere la candela" sono le parole chiave) e già mette le mani e si prepara ad accusare il Centrodestra di governo, in particolare la Lega, della crisi di governo mentre la guerra sta riportando l'intera Europa negli anni più cupi del Novecento ("Se va avanti così la destra si assume una grave responsabilità"). Sul fronte opposto, Matteo Salvini - che domani incontrerà insieme ad Antonio Tajani il premier a Palazzo Chigi - riporta il discorso nel merito della delega fiscale e, a sua volta, si prepara a incolpare la sinistra (e i 5 Stelle) della probabile fine anticipata dell'esecutivo e della legislatura.

“Per Letta quando la Lega parla di tasse fa campagna elettorale? C’è tutto il Centrodestra, che è maggioranza in commissione, che ha la stessa posizione e che dice non ipotizziamo aumenti di tasse. Letta dovrebbe leggere i documenti che vota perché una revisione del catasto aggiornato ai livelli di mercato porta le case a valere di più e quindi gli italiani a pagare di più, e il passaggio al sistema duale significa eliminare tutte le aliquote marginali. Non è il momento di ipotizzare aumento di tasse, soprattutto su un bene come la casa che per gli italiani è sacro. Invito Letta a rispondere nel merito, non a fare polemica".

Il gioco ormai sembra abbastanza chiaro. I partiti hanno capito che Draghi vuole anticipare la Legge di Bilancio a luglio per votare a ottobre, come ha scritto Affaritaliani.it, e ora la competizione è su chi resterà con il cerino in mano. Ovvero su chi sarà il 'killer' del governo voluto dal Presidente Mattarella. Letta accusa il Centrodestra di governo di atteggiamento irresponsabile e Salvini (ma anche Silvio Berlusconi sabato scorso a Roma) risponde che sono il Pd e il M5S a mettere a rischio esecutivo e legislatura con la loro intenzione di aumentare le tasse, soprattutto sulla casa. Saranno probabilmente questi i leitmotiv dello scontro nella prossima, estiva, campagna elettorale.

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