Governo, Meloni ottiene la fiducia alla Camera con 235 sì

Meloni alla Camera, ringraziamenti a Mattarella e Draghi. Ai lati del premier siedono Salvini e Tajani. Presente in Aula il compagno

Camera dei Deputati, dichiarazioni del presidente del Consiglio Meloni e voto di fiducia al governo
Politica

Governo, fiducia a Montecitorio per Giorgia Meloni

Il governo guidato da Giorgia Meloni incassa la prima fiducia da parte della Camera con 235 voti a favore. I voti contrari sono 154, 5 gli astenuti. I deputati presenti sono 394, 389 i votanti. L'asticella della maggioranza è fissta a quota 195. L'esito della votazione è stato accolto dall'appluso della maggioranza.


IL DISCORSO/ "Io sono intervenuta molte volte in quest'Aula, come deputato, come ministro, come vicepresidente della Camera, eppure la solennità è tale che mai sono riuscita a intervenire senza provare un sentimento di emozione e profondo rispetto". Sono le prime parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Montecitorio nel giorno della fiducia. "A maggior ragione - continua - oggi che intervengo in qualità di Presidente del Consiglio per chiedervi di esprimere la fiducia su un governo da me guidato. E' una grande responsabilità per chi deve ottenerla e meritarsela, e voglio ringraziare sin da ora chi vuole concederla ma anche chi deciderà di negarla. E' un momento fondamentale della nostra democrazia a cui mai dobbiamo assuefarci". 

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LA DIRETTA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI SUL VOTO DI FIDUCIA AL GOVERNO MELONI

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Grazie a chi ha costruito la scala che mi permette di rompere il tetto di cristallo"

"Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa Nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho di fronte alle tante donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o il diritto di vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani". Così il premier Giorgia Meloni, nel suo discorso alla Camera. "Ma penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: da Iotti a Fallaci e Cristoforetti, Meloni cita per nome chi ha rotto tetto cristallo

Da Tina Anselmi e Nilde Iotti a Oriana Fallaci e Samantha Cristoferetti. Nel suo intervento alla Camera, Giorgia Meloni cita chiamandole solo per nome le donne che hanno ''rotto il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste", aprendo la strada alla prima donna a palazzo Chigi. Una sorta di 'Phanteon' per la leader di Fratelli d'Italia. ''Donne -ha rimarcato la neo premier - che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore. Come Cristina (ndr Trivulzio di Belgioioso), elegante organizzatrice di salotti e barricate". O "come Rosalie (ndr Montmasson), testarda al punto da partire con i Mille che fecero l’Italia. Come Alfonsina (ndr Strada) che pedalò forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria (ndr Montessori) o Grazia (ndr Deledda) che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese".

Meloni fa poi il nome di Tina Anselmi, Nilde Jotti, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, delle giornaliste Ilaria Alpi e Mariagrazia Cutuli), di Fabiola Giannotti); dell'ex ministro della Giustizia Marta Cartabia) e del neo ministro delle Riforma, Elisabetta Casellati. Nell'elenco c'è anche l'astronauta Samantha Cristoforetti e Chiara Corbella Petrillo. Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io.

 

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Camera dei Deputati, dichiarazioni del presidente del Consiglio Meloni e voto di fiducia al governo

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: ringraziamenti a Draghi e Mattarella

"Voglio esprimere un sincero ringraziamento a Sergio Mattarella, che nel dare seguito all'indicazione espressa dagli italiani il 25 settembre scorso non ha voluto farmi mancare i suoi preziosi consigli", ha affermato Meloni, nel suo intervento.

"Grazie a Mario Draghi che tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegno veloce e sereno. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: capitolo Europa, "l'Italia farà sentire la sua voce"

"Ovviamente non mi sfuggono la curiosità e l’interesse per la postura che il Governo terrà verso le

Governo, omaggio Meloni al Papa, anche Letta e Conte in piedi

Anche Enrico Letta e Giuseppe Conte, come tutti i deputati dell’opposizione, si sono alzati in piedi per battere le mani quando Giorgia Meloni ha omaggiato Papa Francesco nel suo discorso alla Camera. Tutta l’aula ha tributato alla premier una standing ovation, la terza.

istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee. Perché è quello il luogo in cui l’Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l’integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera.

"Europa casa comune, non circolo elitario con soci di serie A e serie B"

"Noi non concepiamo l’Unione europea come un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B, o peggio come una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine. L’Unione europea per noi è la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca, a partire da quelle che gli Stati membri difficilmente possono affrontare da soli. Penso agli accordi commerciali, certo, ma anche all’approvigionamento di materie prime e di energia, alle politiche migratorie, alle scelte geopolitiche, alla lotta al terrorismo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera.

"Chi parla di vigilanza manca di rispetto a paese"

"Negli ultimi giorni in parecchi hanno detto di voler vigilare sul nostro paese, direi che possono spendere meglio il loro tempo. In quest'aula ci sono valide e battagliere forze di opposizione in grado far sentire la loro voce senza soccorso esterno, mi auguro". Chi sostiene di voler vigilare sull'Italia "manca di rispetto non a me o al mio governo ma al popolo italiano, che non ha lezioni da prendere da nessuno". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Aula.

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Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Farò quello che va fatto, a costo di non essere rieletta"

"Ci è stato chiesto come intendiamo tranquillizzare gli investitori a fronte di un debito al 145% del Pil, secondo in Europa soltanto a quello della Grecia. Mi sento di dire che se questo Governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull’Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l’orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni. Io sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, a costo persino di non essere rieletta, per essere certo di aver reso con il mio e il nostro lavoro il futuro di questa Nazione più agevole".

Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera. "La strada per ridurre il debito non è la cieca austerità imposta negli anni passati e non sono neppure gli avventurismi finanziari più o meno creativi. La strada maestra, l'unica possibile, è la crescita economica, duratura e strutturale".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "insieme a presidenzialimo anche autonomia e poteri Roma Capitale"

"Parallelamente alla riforma presidenziale, intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel ‘92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU. E’ nostra intenzione completare il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea e dare nuova centralità ai nostri Comuni". Lo ha detto Giorgia meloni nel suo intervento alla Camera.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Pnrr opportunità straordinaria di ammodernare Italia, un dovere sfruttarla"

"Il Pnrr è un’opportunità straordinaria di ammodernare l’Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al

Governo, Giambruno in aula segue discorso Meloni

Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, segue il discorso della premier alla Camera per la fiducia dalla tribuna riservato agli ospiti, nella parte in alto dell’aula di Montecitorio.

meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l’Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria". Così Giorgia Meloni, alla Camera.

"Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal Pnrr a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell’aprile scorso. Il rispetto delle scadenze future richiederà ancora più attenzione considerato che finora si sono per lo più rendicontate opere già avviate in passato, cosa che non si potrà continuare a fare nei prossimi anni. Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU", aggiunge. "Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico", conclude il premier.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Italia rimane nave più bella del mondo, nessun meta preclusa"

"Siamo nel pieno di una tempesta, con un'imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento in Aula alla Camera per la fiducia.

"Eravamo consapevoli di quello che ci aspettava - va avanti il premier - come lo sono tutte le altre forze politiche, anche quelle che governando negli ultimi dieci anni hanno portato un peggioramento di tutti i principali fondamentali macroeconomici, e oggi diranno che hanno le ricette risolutive e sono pronte a imputare al nuovo governo, magari con il supporto di mezzi d’informazione schierati, le difficoltà che l’Italia affronta".

"Eravamo consapevoli del macigno che ci stavamo caricando sulle spalle, e ci siamo battuti lo stesso per assumerci quella responsabilità. Perché? In primo luogo perché non siamo abituati a fuggire di fronte alle difficoltà, e in secondo luogo perché sappiamo che la nostra imbarcazione, l’Italia, con tutte le sue ammaccature, rimane 'La nave più bella mondo', per riprendere la celebre espressione usata dalla portaerei americana Independence quando incrociò la nave scuola italiana Amerigo Vespucci. Una imbarcazione solida, alla quale nessuna meta è preclusa, se solo decide di riprendere il viaggio. Allora noi siamo qui per ricucire le vele strappate, fissare le assi dello scafo e superare le onde che si infrangono su di noi. Con la bussola delle nostre convinzioni a indicarci la rotta verso la meta prescelta, e con un equipaggio capace di svolgere al meglio i propri compiti".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Mai avuto simpatia per regimi antidemocratici, fascismo compreso"

"E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso. Esattamente come ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre". Così Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento in Aula, alla Camera.

"I totalitarismi del ‘900 - sottolinea - hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. E l’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta".

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Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "No a razzismo, antisemitismo, violenza politica, discriminazione"

"La comunità politica da cui provengo ha compiuto sempre passi in avanti verso una piena e consapevole storicizzazione del Novecento, ha assunto importanti responsabilità di governo giurando sulla Costituzione repubblicana, come abbiamo avuto l’onore di fare ancora poche ore fa, ha affermato e incarnato senza alcuna ambiguità i valori della democrazia liberale, che sono alla base dell’identità comune del centrodestra italiano. E da cui non defletteremo di un solo centimetro: combatteremo qualsiasi forma di razzismo, antisemitismo, violenza politica, discriminazione". Così Giorgia Meloni, intervenendo alla Camera.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Lavoreremo per colmare inaccettabile divario Nord-Sud"

"Sono convinta che questa svolta che abbiamo in mente sia anche l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un'occasione di sviluppo per tutta la Nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali che sono invece fondamentali proprio in quelle regioni dalle quali vanno via". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni.

"Non è un obiettivo facile, nell’attuale congiuntura, ma -ha assicurato la presidente di Fdi- il nostro impegno sarà totale. E se le infrastrutture al Sud non sono più rinviabili, anche nel resto d’Italia è necessario realizzarne di nuove, per potenziare i collegamenti di persone e merci ma anche di dati e comunicazioni. Con l’obiettivo di ricucire non solo il Nord al Sud ma anche la costa tirrenica a quella adriatica e le Isole con il resto della Penisola".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Per chi può lavorare soluzione non è Reddito cittadinanza, è sconfitta"

"Per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo". Così Giorgia Meloni, in Aula alla Camera. "Perché per come è stato pensato e realizzato, il rdc ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia", aggiunge. "E se sul reddito di cittadinanza - ricorda - in quest'Aula esistono posizioni diversificate, sono certa che tutti concordiamo sull’importanza di porre fine alla tragedia degli incidenti, anche mortali, sul lavoro".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Scuola e università centrali, merito? Non danneggiare chi ha meno risorse"

"L’istruzione è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista. Il capitale materiale non è nulla senza capitale umano. Per questo la scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di governo, perché rappresentano una risorsa strategica fondamentale per l’Italia, per il suo futuro e i suoi giovani. Si è polemizzato sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito. Rimango sinceramente colpita". Così il premier Giorgia Meloni, in Aula alla Camera per la fiducia.

"Diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non premia il merito, perché quelle lacune non vengono colmate da nessuno".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Taglio di almeno 5 punti del cuneo a favore di imprese e lavoratori"

"Imprese e lavoratori chiedono da tempo, come priorità non rinviabile, la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. L’eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. L’obiettivo che ci diamo è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori, per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera.

"E per incentivare le aziende ad assumere, abbiamo in mente -ha aggiunto la premier- un meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro. 'Più assumi, meno paghi', lo abbiamo sintetizzato, ma ovviamente questo non deve far venire meno il necessario sostegno all’innovazione tecnologica".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Inaccettabile che chi esce da casa per lavoro non vi faccia ritorno"

"Se sul reddito di cittadinanza in quest'Aula esistono posizioni diversificate, sono certa che tutti concordiamo sull’importanza di porre fine alla tragedia degli incidenti, anche mortali, sul lavoro. Il tema, qui, non è introdurre nuove norme, ma garantire la piena attuazione di quelle che esistono. Perché come ha ricordato anche il sindacato - da ultimo con la manifestazione di sabato scorso -, non possiamo accettare che un diciottenne come Giuliano De Seta - e cito lui per ricordare tutte le vittime -, esca di casa per andare a lavorare e non torni mai più". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, in un passaggio del suo discorso in Aula alla Camera per la fiducia.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Affronteremo cancro mafioso a testa alta"

"La legalità sarà la stella polare dell’azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D’Amelio, nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe". Così il premier Giorgia Meloni, in Aula alla Camera, che racconta un aneddoto personale: dopo aver accettato il mandato, "arrivando a Montecitorio per incontrare il presidente Lorenzo Fontana mi sono imbattuta, alla fine dello scalone, nella foto di Borsellino, ed è stato come se si chiudesse un cerchio".

"Affronteremo il cancro mafioso a testa alta, come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l’esempio a tutti gli italiani, rifiutandosi di girare lo sguardo o di scappare, anche quando sapevano che quella tenacia li avrebbe probabilmente condotti alla morte. Magistrati, politici, agenti di scorta, militari, semplici cittadini, sacerdoti. Giganti come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rosario Livatino, Rocco Chinnici, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Emanuela Loi, Libero Grassi, Don Pino Puglisi, e con loro un lunghissimo elenco di uomini e donne che non dimenticheremo. La lotta alla mafia ci troverà in prima linea. Da questo Governo, criminali e mafiosi non avranno altro che disprezzo e inflessibilità", scandisce tra gli applausi della maggioranza.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Usciti da pandemia grazie a personale sanitario"

"Di libertà molto si è discusso in epoca di pandemia Il Covid è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa, e ha portato alla morte di oltre 177 mila persone in Italia. Se siamo usciti al momento dall'emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell’abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane. A loro, ancora una volta, va la nostra gratitudine. E con loro il mio ringraziamento va ai lavoratori dei servizi pubblici essenziali, che non si sono mai fermati, e alla straordinaria realtà del nostro Terzo Settore, rappresentante virtuoso di quei corpi intermedi che consideriamo vitali per la nostra società". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni alla Camera.

"Fare chiarezza su gestione crisi pandemia, c'era chi faceva affari milionari"

"E se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a dimostrarla devono essere coloro che la chiedono. Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni alla Camera.

"Purtroppo non si può escludere nuova ondata Covid o pandemia"

"Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di covid o l’insorgere in futuro di una nuova pandemia. Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni alla Camera.

"Con Covid misure restrittive, non replicheremo quel modello"

"L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello. L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti. E l'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni alla Camera.

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Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Assicurare proprietà pubblica delle reti, a partire da comunicazioni"

"Intendiamo tutelare le infrastrutture strategiche nazionali assicurando la proprietà pubblica delle reti, sulle quali le aziende potranno offrire servizi in regime di libera concorrenza, a partire da quella delle comunicazioni. La transizione digitale, fortemente sostenuta dal Pnrr, deve accompagnarsi alla sovranità tecnologica, al cloud nazionale e alla cyber-security". Così la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla Camera.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Pregiudizi? Sono underdog, stravolgerò i pronostici"

"Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici". Così Giorgia Meloni in Aula, alla Camera. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari, con la fiducia e il lavoro dei parlamentari che voteranno favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro", dice ancora il premier Meloni.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia e cita Giovanni Paolo II, "io libera, farò ciò che devo"

"Nel giorno in cui il nostro Governo ha giurato nelle mani del Capo dello Stato, ricorreva la memoria liturgica di Giovanni Paolo II. Un Pontefice, uno statista, un santo, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente. Mi ha insegnato una cosa fondamentale, della quale ho sempre fatto tesoro. 'La libertà' diceva 'non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che si deve'. Io sono sempre stata una persona libera, per questo intendo fare ciò che devo", conclude il suo intervento.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Serve piano Mattei per l'Africa, recuperare ruolo in Mediterraneo"

"Rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano che fu tra gli artefici della ricostruzione post bellica, capace di stringere accordi di reciproca convenienza con nazioni di tutto il Mondo. Ecco, credo che l’Italia debba farsi promotrice di un 'piano Mattei' per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "In Italia non si entra in modo illegale, solo con decreti flussi"

"Sicurezza e legalità riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra solo attraverso i decreti flussi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera.

"In questi anni di terribile incapacità nel trovare le giuste soluzioni alle diverse crisi migratorie, troppi uomini e donne, e bambini, hanno trovato la morte in mare nel tentativo di arrivare in Italia. Troppe volte -ha aggiunto la premier- abbiamo detto 'mai più', per poi doverlo ripetere ancora e ancora. Questo Governo vuole quindi perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. La nostra intenzione è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Unione europea che nella terza fase prevista, anche se mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa".

"Intendiamo proporlo in sede europea -ha concluso Meloni- e attuarlo in accordo con le autorità del nord Africa, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha. Perché non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Il nostro obiettivo è impedire che sull’immigrazione l'italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti".

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