Governo, Salvini si infila nella lite Draghi-Conte. Doppia vittoria leghista
Salvini media sulla riforma della Giustizia e ottiene un Green Pass 'light'
Doppia vittoria di Matteo Salvini. Mettendo da parte la spiaggia e il Papeete, il leader della Lega si scopre abile tessitore e stratega politico. Nell'incontro di ieri a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio (e oggi è rimasto a Roma a continuare a mediare pronto, se necessario, a incontrare nuovamente Mario Draghi) Salvini ha aperto al premier sul tema principale per il capo del governo, ovvero la riforma Cartabia della Giustizia alla quale sono legati i fondi del Recovery in arrivo dall'Unione europea.
Il segretario del Carroccio ha accettato la mediazione di Draghi eliminando la prescrizione per i reati di Mafia, come chiesto da Giuseppe Conte nel difficile tentativo di tenere insieme i 5 Stelle, e in cambio però ha ottenuto ben due risultati importanti: sul fronte della riforma della Giustizia nell'ipotesi di accordo non ci sarà la prescrizione anche per droga e stupro, storica battaglia leghista contro questa tipologia di reati, mentre sull'altro tema caldo, il Green Pass, salvo colpi di scena legati all'andamento della pandemia, non ci sarà l'obbligo di avere il lasciapassare (e quindi di essere vaccinati contro il Covid-19) per chi si reca al lavoro nel settore sia privato sia pubblico e soprattutto niente Green Pass obbligatorio per insegnanti, professori e personale scolastico in generale.
Il leader della Lega sapeva perfettamente che per il premier il punto fondamentale è la riforma Cartabia, che non vuole assolutamente rinviare a settembre, e quindi, viste le tensioni tra Palazzo Chigi e il Movimento 5 Stelle, si è inserito nella trattativa facendo sponda con il presidente del Consiglio e avendo in cambio una contropartita molto importante su un argomento, quello delle restrizioni, che rischiava di lasciare tutto il mondo della protesta nelle mani di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia. Se tutto verrà confermato, i colpi di scena sono sempre possibili, Salvini potrà giocarsi mediaticamente la vittoria di un Green Pass light, e non duro come vorrebbero il ministro Roberto Speranza e il Pd, primo per salvare turismo e commercio e secondo, politicamente, per ribattere a Meloni che al governo si ottengono risultati importanti e all'opposizione si protesta e basta.