Grillo scopre la crisi della sanità: "Ricoverato in una camera mortuaria"

Il garante del M5s torna a parlare sui suoi canali social dopo il ricovero nell'ospedale a Cecina

a cura della redazione
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Politica

Sanità, Grillo racconta del ricovero nell'ospedale di Cecina

Lo scorso dicembre Beppe Grillo è stato ricoverato all'ospedale di Cecina, in provincia di Livorno. Il comico e fondatore del M5s si sarebbe recato al pronto soccorso per alcuni accertamenti dopo un malessere. I medici lo avevano trattenuto in osservazione in attesa dei risultati di una serie di analisi.

A distanza di un mese, il garante di M5s è tornato a parlare in un video pubblicato sui suoi canali social affrontando il problema sanità attraverso l'esperienza vissuta durante il ricovero. Grillo ha avuto modo di osservare le condizioni di lavoro dei medici e degli infermieri presenti. Ha sottolineato di essere stato trattato come gli altri pazienti: "Sono uscito da quell’ospedalino di Cecina anche con un’esperienza molto positiva, nel senso che il pronto soccorso, medici, infermieri, barellieri, li ho visti affannarsi e lavorare in un modo strepitoso. In una corsia dove io a 75 anni ero il più giovane, c’era anche un centenario. Io capisco - continua Grillo - che per medici e infermieri lavorare in quelle condizioni sia molto difficoltoso. Poi mi hanno trovato una cameretta al primo piano per stare più tranquillo, era quella mortuaria, non stava morendo nessuno. Mi hanno fatto le analisi, adesso sono a casa e sto bene."

Grillo prosegue trattanto il problema delle disuguaglianze negli ospedali e in tema salute. "Quando parliamo di salute dobbiamo inevitabilmente parlare di società, di ambiente, di alimentazione, di urbanistica. Ridurre la povertà è migliorare la società. La salute dei più poveri deve raggiungere lo standard dei più ricchi, per farlo abbiamo bisogno di sociologi, antropologi, architetti, perché dentro c’è tutto, c’è l’energia, quello che mangiamo, come ci muoviamo, le scelte che compiamo." Poi aggiunge: "C’è la paura dei medici, l’eccesso di diagnostica. Fanno migliaia di esami, perché il paziente li vuole, ma la metà non servono a niente. Poi c’è l’invecchiamento della popolazione: in media un anziano consuma otto farmaci al giorno, l’ultima settimana di vita di un anziano costa al sistema sanitario come tutta la sua vita. Conviene, oltre che dal punto di vista umano, anche dal punto di vista economico, portare i poveri verso la ricchezza, perché i poveri non possono curarsi, si ammalano di più e quindi gravano sul sistema sanitario. Bisogna togliere questa grande differenza con un reddito di base, un lavoro, un ambiente salubre. Nella salute c’è dentro tutto, la politica della società, è lì che bisogna intervenire. Non cominciare a intervenire sulla povertà è uno spreco economico pazzesco", conclude Grillo.

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