Guerra, referendum per abrogare l'invio di armi all'Ucraina. Esclusivo
Comitato indipendente che ha avviato l’iter per la presentazione di tre quesiti in Corte di Cassazione
“Il conflitto russo-ucraino sta assumendo connotati sempre più inquietanti per la linea sconsideratamente aggressiva che l’intera classe politica rappresentata in Parlamento sta manifestando”
“L’Italia ripudia la guerra” è l’incipit dell’art. 11 della Costituzione e anche il nome del comitato indipendente che ha avviato l’iter per la presentazione di tre quesiti in Corte di Cassazione per l’abrogazione delle disposizioni in merito all’invio di armi all’Ucraina. “Siamo pronti a scendere in piazza per raccogliere 500.000 firme sui quesiti che abbiamo predisposto , sapendo di interpretare una esigenza avvertita dalla maggior parte degli italiani.” Così il portavoce Enzo Pennetta.
“Il conflitto russo-ucraino sta assumendo connotati sempre più inquietanti per la linea sconsideratamente aggressiva che l’intera classe politica rappresentata in Parlamento sta manifestando”, incalza. “Mai come oggi il dettato Costituzionale dell’art. 11 ritorna in tutta la sua attualità e ne pretendiamo il rispetto. Riteniamo che in un momento così drammatico nessun governo o anche parlamento possano ritenersi investiti della responsabilità di condurre il Paese in un conflitto che rischia di degenerare in modo irreversibile, senza interpellare la popolazione. Mai come oggi da cittadini sentiamo il bisogno di intervenire su una legislazione che ha aggirato la Costituzione per legittimare l’assunzione di impegni internazionali che mettono a rischio la sicurezza e il benessere delle generazioni attuali e future”.
“Rivolgiamo un appello a tutti coloro che condividono questa battaglia, affinché si uniscano a noi e si impegnino per costituire dei comitati territoriali dando un contributo di idee e di opinioni alla mobilitazione collettiva che abbiamo messo in campo, affinché il comitato, che è costituito da comuni cittadini, non si ponga sotto alcuna bandiera partitica o personale e resti aperto al più ampio contributo di tutti. Scriveteci alla mail firma@referendumripudialaguerra.it“, conclude Pennetta.
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