Il bluff del liceo Made in Italy di Meloni: è come quello di Scienze umane
Le prime iscrizioni possano essere fatte dal 23 gennaio sulla piattaforma Unica
Liceo del Made in Italy che flop: il programma non è agroalimentare
Annunciato come nuovo percorso di studi, in realtà è la quasi fotocopia dell’indirizzo economico sociale del Liceo delle Scienze Umane: il liceo del Madein Italy del governo di Cdx è già un flop. Lo rivela Gamberosso.it. Riavvolgiamo un attimo il nastro: la premier aveva annunciato lo scorso aprile, durante il Vinitaly, con il sostegno dei suoi alleati della Lega il progetto del Liceo del Made in Italy. Un'iniziativa diventata ora realtà concreta. A partire dal prossimo anno scolastico, gli studenti avranno la possibilità di iscriversi a questo nuovo percorso educativo, promosso dai licei di scienze umane con l'opzione economico-sociale.
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La circolare contenente le istruzioni operative per l'iscrizione alle classi prime del nuovo percorso liceale per l'anno scolastico 2024-2025 è stata recentemente pubblicata e inviata alle istituzioni scolastiche e alle Regioni. I genitori potranno scegliere questo percorso attraverso la piattaforma Unica a partire dal 23 gennaio 2024 (mentre per gli altri indirizzi la data è il 18). Tuttavia, dal punto di vista burocratico, questa procedura potrebbe causare qualche disagio ai genitori, poiché fino all'ultimo momento non sapranno se il corso sarà attivato nella loro città. I dirigenti dei licei di scienze umane devono infatti richiedere l'autorizzazione agli Uffici scolastici regionali per avviare il nuovo percorso di studi entro il 15 gennaio. Tra il 15 e il 20 gennaio, gli Uffici scolastici regionali trasmetteranno la richiesta a Roma, che ratificherà l'adesione inserendola sulla piattaforma.
Questo Liceo del Made in Italy è destinato a sostituire l'indirizzo economico-sociale del Liceo delle Scienze Umane, ma con una partecipazione su base volontaria da parte delle istituzioni scolastiche e l'aggiunta di qualche ora in più di storia dell'arte per toglierne qualcuna alla lingua straniera. Nonostante l'annuncio entusiastico, molti istituti, da Voghera a Bari, hanno già declinato l'offerta, citando la preferenza per il corrente indirizzo economico-sociale e i tempi ristretti per l'implementazione, indicando una possibile accoglienza tiepida per il nuovo corso. Il piano di studi del Liceo del Made in Italy mira a sviluppare competenze imprenditoriali legate all'economia e al diritto, focalizzandosi sulla promozione dei settori produttivi tipici italiani. Tuttavia, vi è una discrepanza tra le aspettative iniziali e il curriculum effettivo. Nonostante le promesse, il programma non include materie legate all'agroalimentare, come la storia della cucina italiana, l'enologia o il turismo enogastronomico.
La struttura curricolare proposta per il biennio include 891 ore di lezioni, distribuite tra materie come lingua e letteratura italiana, storia, geografia, diritto, economia politica, lingua straniera, matematica con informatica, scienze naturali, scienze motorie e sportive, storia dell'arte e religione cattolica o attività alternative. Tuttavia, l'etichetta "Made in Italy" appare più come un'esca politica che come una reale proposta di arricchimento formativo. La vera efficacia del Liceo del Made in Italy sarà valutabile solo nei prossimi mesi, basandosi sul numero di istituti che aderiranno e sugli studenti che si iscriveranno. Al momento, il programma sembra non corrispondere pienamente alle aspettative iniziali, lasciando aperti dubbi sulla sua capacità di rappresentare e promuovere efficacemente l'eccellenza italiana nel panorama educativo.