Valditara prepara il piano sulla violenza contro i professori e il Pd mugugna

Il "Piano Valditara" sulla violenza contro i professori: censimento, praticamente scuola per scuola e...

Di Giuseppe Vatinno
Giuseppe Valditara
Politica

Aggressioni ai professori, il Governo sarà parte civile nei processi: il piano di Valditara

Parliamo spesso di un concetto che sta diventando purtroppo sempre più attuale, quello di “Mondo alla rovescia” che si è saldamento installato nella nostra società e la minaccia nei fondamenti. Intendiamoci, si tratta di un fenomeno mondiale ma da noi, come spesso accade per le innovazioni peggiori, ha avuto un successo clamoroso perché in queste classifiche al contrario l’Italia è spesso al primo posto.

Il Mondo alla rovescia prospera su un completo rovesciamento di quello che viene chiamato senso comune. Se un cittadino riprende le ladre sulla metro la colpa è del cittadino, se ad uno gli occupano la casa la colpa è del proprietario, se un amministratore ruba i soldi ai condomini la colpa è di chi si è fatto truffare e così via. Questo mina profondamente la fiducia nelle Istituzioni. Il fenomeno è noto e comincia finalmente ad essere studiato dai sociologi ma la radice comune è l’accettazione culturale di minoranze violente e intolleranti che cercano di ribaltare il gioco democratico imponendo i loro valori minoritari.

Un altro esempio eclatante è la violenza sui professori e insegnanti che ormai non fa quasi più notizia. Professori vessati, aggrediti verbalmente e fisicamente, picchiati, presi in giro, sputati, fatti segno di colpi di pistola, bullizzati e chi più ne ha più ne metta.

Da chi? Ma ovviamente da alunni, genitori e parenti. Anni fa se un ragazzo prendeva una nota disciplinare sul diario poi una volta a casa prendeva il resto ora è l’esatto contrario. Se il teppistello bullizza un professore -che magari finisce pure su YouTube- non solo viene premiato dalla comunità ma i genitori poi vanno a scuola e picchiano il docente che ha osato mettere la nota o fatto il rimprovero. Appunto il “mondo alla rovescia”.

Ora il ministro dell’Istruzione e del MERITO (lo scriviamo a lettere maiuscole così si capisce meglio) è da tempo che sta cercando di cambiare la situazione tra le contumelie della sinistra che –come al solito- protegge i delinquenti.

Sul Secolo d’Italia e su Il Messaggero viene riportato l’essenza del “Piano Valditara”. «Innanzitutto si parte da un censimento, praticamente scuola per scuola, con cui verranno raccolti i dati relativi a tutti i casi di aggressione. Fino ad oggi il ministero di viale Trastevere è stato informato di episodi violenti solo quando i fatti sono diventati di dominio pubblico, ad esempio tramite la stampa».

E quindi:
“i presidi e gli uffici di segreteria raccoglieranno le segnalazioni e le invieranno agli uffici scolastici regionali di competenza. Qualunque episodio di aggressione in questo modo, arriverà agli uffici scolastici. I quali, a loro volta, informeranno dell’accaduto il ministero dell’istruzione e del merito. Ed eventualmente, nei casi verificati e più gravi, anche le Procure”. E poi, in caso di processo, il ministero di costituirà Parte civile dando finalmente un segnale forte e chiaro che non solo lo Stato c’è, come dovrebbe essere naturale, ma che sta anche dalla parte giusta perché di questi tempi matti è sempre meglio chiarirlo.

Piano Valditara, il Pd mugugna. Chissà cosa ne penserebbero Berlinguer o Natta

Naturalmente già il Pd ha mugugnato che si tratta di “autoritarismo”, di una “norma autoritaria”, perché per loro qualsiasi forma di legalità è necessariamente “autoritaria”. Chissà cosa ne penserebbero figure di intellettuali e professori universitari del PCI come Giovanni Berlinguer e Alessandro Natta, a vedere i loro epigoni scimmiottare un anarchismo velleitario mirante soprattutto a non studiare e a marinare la scuola. Poi ci si lamenta di una classe dirigente inappropriata per la nazione. Ma cosa ci si aspetta con le premesse che si sono venute a creare? Quindi ben venga il ripristino dell’antico. È tardi, ma comunque si tratta di un segnale di inversione di rotta.

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