Intervista a Bandecchi: "Io superiore. Le dimissioni? Una lezione di politica"

Stefano Bandecchi in un video su Instagram ha annunciato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terni: ecco le sue motivazioni. Intervista

di Eleonora Perego
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Stefano Bandecchi
Politica

Bandecchi su Affari: "Io superiore. La mia è una lezione di politica agli altri partiti"

Le dimissioni di Stefano Bandecchi, fino a poche ore fa sindaco di Terni, arrivano come un fulmine a ciel sereno. Almeno per tutti coloro che hanno imparato nel tempo ad apprezzarlo (o anche solo a commentarlo) non solo per le sue idee politiche, ma anche per alcune sue uscite "esuberanti".

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Affaritaliani.it lo ha raggiunto per commentare a caldo la decisione presa a pochi mesi dalle elezioni europee.

Bandecchi, non giriamoci intorno. Quali sono i motivi delle Sue dimissioni?

Le mie dimissioni sono dovute purtroppo alla fantasia morale di aver voluto creare un partito politico al servizio dei cittadini italiani, di averlo ricominciato nella città di Terni e, in questo momento, di essere in totale rottura con l’interno di Alternativa Popolare ternana. Non condivido la maggior parte dei pensieri che oggi sono scaturiti da questo partito.

E dal momento che ho la pretesa di aver promesso delle cose ai dei cittadini, ho deciso di far capire al mio popolo di Alternativa Popolare, ai miei assessori e consiglieri, non siamo qui per guadagnare una sedia, ma per servirei cittadini.

Cosa vuole dire a chi Le ha chiesto spiegazioni? 

E cosa dovrei giustificare? Il mio stipendio di 120mila euro da sindaco? Io pretendo che gli altri che fanno politica siano come me. Io ho dato le mie dimissionui, sono in palestra, faccio sport. Non devo dare spiegazioni a nessuno. Vorrei dire loro: "Siete voi che non avete capito una mazza, per quanto mi riguarda si va tutti a casa".

E tutte le idee che da sindaco aveva proposto? Mi riferisco al “lavoro di cittadinanza”, alla “vigilanza”...

Tutte le buone idee restano. Io sono segretario di Alternativa Popolare. Restano tutte sa perché? Perché un partito deve avere il coraggio in certi casi di dire ai suoi che non possiamo fare come i 5 stelle, che prima hanno promesso di rivoltare tutti come calzini e poi si sono trovati a mendicare il loro posticino di lavoro, senza sapere più chi sono.

E' vero che ora pensa solo alle Europee? 

Certo. Io vado avanti a fare la mia campagna per le elezioni europee, continuo a portare avanti il mio partito che sarà più alto degli altri. Questa è una scuola di politica, ho insegnato a tutti i partiti italiani che solo i pezzenti restano seduti sulla propria sedia se non possono garantire quello che hanno detto.