Italia nel capitale di Stellantis? Salvini: "Abbiamo già dato"

Salvini: “Con tutto quello che agli italiani è costata l'ex Fiat, l'attuale Stellantis è l'ultima che può imporre, disporre o minacciare"

Di Giuseppe Vatinno
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Matteo Salvini
Politica

La Fiat e il ricatto occupazionale, la risposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini

“Con tutto quello che agli italiani è costata l'ex Fiat, l'attuale Stellantis è l'ultima che può imporre, disporre o minacciare". E poi ancora: “Diciamo che lo Stato ci è già entrato 18 volte con i soldi dei cittadini. Io sono per il privato, che faccia il privato ma è troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori che poi hanno trasferito all'estero sedi e stabilimenti. Quindi non penso che lo Stato italiano possa accettare imposizioni da signori che con l'Italia hanno poco a che fare".

Così il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini al margine di un evento di Rfi. La risposta riguarda la possibilità che lo Stato italiano entri direttamente nel capitale sociale della società a guida di Carlo Tavares. Ricordiamo il contesto in cui Salvini ha pronunciato queste parole che non lasciano molto spazio a fraintendimenti.

La settimana scorsa il ministro del Made in Italy Adolfo Urso aveva dichiarato:  "Se Tavares (amministratore delegato di Stellantis) o altri ritengono che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno dell’azionariato di Stellantis, ce lo chiedano. Se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne".

In pratica l’esatto opposto di quello che poi avrebbe detto Salvini. Tavares aveva parlato di aumenti degli incentivi per Stellantis e questo aveva prodotto la risposta di Urso. Ma da Tokio, Giorgia Meloni, in visita in Giappone per il passaggio di consegne del G7 aveva prontamente chiosato: "Ho letto di alcune dichiarazioni di Tavares, non ho trovato questa intervista e mi sarebbe sembrato curioso, l’ad di una grande azienda dovrebbe sapere che gli incentivi non possono essere rivolti a una sola azienda e che abbiamo investito negli ecoincentivi; sempre aperti a chi porta posti di lavoro, se poi si ritiene che produrre dove costa meno il lavoro sia meglio, liberi di farlo". Il che fa trasparire l’ipotesi che se Stellantis vuole gli agognati incentivi deve produrre in Italia, creando posti di occupazione e lavoro. Quindi una posizione più vicina a quella di Urso che però sembra essersi allargato troppo nelle richieste, come entrambi i due esponenti politici di governo hanno fatto poi rilevare.

Ricordiamo che Stellantis, controllata (con il 14,4%) dalla finanziaria Exor degli Agnelli-Elkann, ha la sua sede nei Paesi Bassi e non più a Torino. Il suo presidente esecutivo è John Elkann. Lo Stato francese ha una partecipazione del 6,2%.

Resta il fatto che Salvini, al di là dell’Economia, interpreta pienamente il sentire degli italiani che sanno benissimo che lo Stato ha finanziato per svariati decenni la Fiat sotto il cosiddetto “ricatto occupazionale” e questo non solo ha drogato il mercato ma ha prodotto anche auto non sempre all’altezza della concorrenza estera. Insomma Salvini ribadisce che “abbiamo già dato”.

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