Economia

Stellantis, Tavares: dalle parole ai fatti. Cassa integrazione a Mirafiori

di Redazione Economia

Dopo gli avvertimenti del Ceo della casa automobilistica sugli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano, si inizia con lo stop produttivo nell'impianto di Torino

Mirafiori, via allo stop produttivo fino a marzo, un mese di cassa integrazione sulle linee Maserati e 500 elettrica

Le tensioni tra Stellantis e il governo stanno già mietendo le prime vittime e nel mirino è finita quella più debole nella catena di impianti, Mirafiori. L'azienda, infatti, ha comunicato ai sindacati lo stop produttivo dal 12 febbraio fino al 30 marzo. Lo stabilimento di Mirafiori resterà quindi chiuso per un totale di due mesi, sette settimane in tutto. Nulla di nuovo se si tiene conto delle recenti dichiarazioni del ceo Stellantis, Tavares, che guardando alla già precaria situazione di Mirafiori, ne aveva annunciato l'imminente crisi in un'intervista. "Mirafiori e Pomigliano sono a rischio tagli senza sussidi". 

Una mazzata per 2.260 dipendenti  (1.251 della 500e e 1009 della Maserati), un mese intero di cassa integrazione, a suon di stipendi ridotti e una crescita produttiva pari a zero. Uno sviluppo in cui Mirafiori sperava perchè trainata dalla commercializzazione della 500e negli Stati Uniti, che con Jennifer Lopez come volto della campagna pubblicitaria, sperava di alzare almeno di poco l'asticella delle vendite e della produzione. Come riporta il Corriere della Sera, la produzione della 500 elettrica potrebbe ridursi a un solo turno, pari a 200 vetture al giorno, la metà di quelle assemblate mediamente ogni giorno nel 2023. Questo significa che il traguardo delle 100.000 vetture potrebbe diventare irraggiungibile, con una previsione di almeno 20.000 vetture in meno all'anno nel bilancio finale. In altre parole, si prevede la produzione di soli 40-50.000 auto, un quarto di quanto necessario per mantenere la sostenibilità dell'impianto.

A questo si aggiunge anche il rinvio della produzione della Berlina Maserati e la fine dei cicli di Quattroporte e Ghibli, oltre alla probabile conclusione della vecchia Levante. Per tale ragione i sindacati chiedono un nuovo modello che garantisca e prolunghi la sopravvivenza dell'impianto, ma al momento non si intravedono prospettive concrete all'orizzonte per la salvaguardia dello storicio Mirafiori dell'ex Fiat.

“La notizia odierna della CIG per un mese intero, che interesserà i lavoratori di Mirafiori - commenta il segretario territoriale Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo - è un segnale della continuazione del periodo di sofferenza per Mirafiori. Noi siamo ben consapevoli del piano strategico in corso di Stellantis, che ha sempre affermato di puntare su Mirafiori, ma constatiamo con dispiacere il periodo di difficoltà che sta affrontando il sito in questo momento, in particolare la Carrozzeria". "Difficoltà - aggiunge - che noi cercheremo di gestire al meglio per attutire al massimo le ricadute sui lavoratori e sui loro salari. Auspichiamo che l'intervento del Governo, con il nuovo piano incentivi, coadiuvi la ripresa del mercato. "Urge accelerare l'azione del Governo, e serve una collaborazione in sinergia con la Regione, per tutelare il territorio" conclude. 

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