La censura zittisce il cantante Povia. Applausi dal Pd, insorge FdI. Il caso
Escluso dalla giuria di un talent a Nichelino (Torino) per posizioni no vax, omofobe e contro l'aborto
La censura su Povia, Voltaire e Pannella si rivoltano nella tomba
Il cantante Povia è stato escluso dalla giuria di un talent a Nichelino, nel torinese, per le sue idee in tema di diritti civili, Europa e vaccinazioni.
Il sindaco di Nichelino, eletto con la sinistra, ha giustificato la decisione sostenendo che il cantante “più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l'aborto, quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna" e per questo - dichiara - di aver "chiesto di rescindere immediatamente il contratto”.
Tra gli esponenti nazionali del PD c'è chi si è schierato nettamente dalla parte del sindaco, avallandone quindi il medoto, mentre tra gli esponenti nazionali di Fratelli d'Italia si è contestato proprio il metodo di una certa sinistra. La vice-capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Augusta Montaruli ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sull’intera vicenda.
Per quanto io da autodeterminazionista post-contemporaneo sia in buonissima parte contrario alle posizioni di Povia, posizioni che manifestamente lo hanno reso vittima di censura, da liberale e demolibertario quale sono difendo la libertà di pensiero e di espressione artistica di un cantante. Detto ciò, ricordo sempre - a tutti! - l'importanza del decoro verbale nell'esercizio di tale libertà, soprattutto quando toccando questioni di bioetica si toccano le sensibilità e le vite vive, concrete delle persone.
Pur non condividendo nel merito tante posizioni di Povia, difendo la sua libertà di espressione artistica e culturale, e condanno politicamente il metodo illiberale e illibertario della censura, soprattutto quando essa viene esercitata in quel modo.
Nel caso di Povia apparirebbe esser leso anche un papabile legittimo affidamento sulla partecipazione attiva alla manifestazione artistica.
Se a destra c'è ancora un po' di strada da fare nel merito delle posizioni sui diritti civili, a sinistra c'è troppa strada da fare nel metodo in generale, oltre che nel merito delle posizioni sulle libertà economiche e patrimoniali.
Ma andiamo al di là delle categorie e degli schieramenti di destra o sinistra.
Se i nuovi censori del progressismo senza progresso non vogliono rifarsi a Voltaire, il quale sosteneva che "Disapprovo totalmente ciò che dici e difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo", almeno provassero a mettersi in campo politico con l'esempio di un grande maestro dei diritti civili nel mondo. Chi? Marco Pannella, che con la sua vita dedicata allo Stato di diritto aveva più volte ribadito nonché testimoniato come, in politica, "la forma è sostanza".
*Giornalista, Specialista legale della Presidenza del Consiglio dei ministri, dottore di ricerca in "Discipline giuridiche storico-filosofiche internazionali", avvocato, scrittore, poeta