Le mosse della Lega con Fi senza Berlusconi: "Ora parliamo con Gianni Letta"
Con il ledaer in ospedale, Salvini vuole verificare il gioco di sponda con gli azzurri. Uno stress test per contenere Meloni sulle nomine e le amministrative
Lapresse
Governo, i nuovi equlibri tra Lega e Fi: le mosse per contenere Meloni
Il governo Meloni deve fare i conti con il ricovero di Silvio Berlusconi, con il leader di Forza Italia momentaneamente fermo la Lega vuole verificare il gioco di sponda con gli azzurri, per capire chi adesso effettivamente prenderà le decisioni. Un indizio arriva da un importante dirigente della Lega: "Voi giornalisti che cosa credete? Che con Gianni Letta noi non parliamo? In realtà, lo abbiamo sempre fatto". Tra i leghisti, del resto, - si legge sul Corriere della Sera - è maggioritaria una convinzione: "Il gioco di sponda con gli azzurri — dice un senatore — non può che esserci. È fisiologico ogni volta che in un'alleanza c’è una sproporzione tra le forze che la compongono". Se le chiavi di Arcore non sono più nelle mani di Licia Ronzulli, se il capogruppo alla Camera non è più Alessandro Cattaneo, i leghisti non sembrano insomma turbati.
Per i leghisti, quello sui dirigenti della grandi società è soltanto il primo di una serie di stress test. Per verificare la presunta volontà «piglia tutto» di Giorgia Meloni — che Matteo Salvini, - prosegue il Corriere - anche nel suo nuovo corso meno straripante difficilmente potrebbe digerire — ma anche proprio per verificare se il rapporto con Fi continua a funzionare. Certo, oggi come ieri l’ambasciatore di Forza Italia è Gianni Letta. Infine, il gioco di sponda con gli azzurri è stato riattivato anche dalle recenti Regionali, che hanno acceso i riflettori sulle prossime, anche se non imminenti: Molise e Trentino e, l’anno prossimo, Piemonte, Umbria e Sardegna. I leghisti sono convinti che FdI reclamerà le presidenze: se il Piemonte era a guida azzurra, Umbria e Sardegna oggi sono leghiste. Insomma, c’è molto filo da tessere.