Economia

Bce e tassi, Lagarde tira dritto ma chi ci smena siamo sempre noi consumatori

L'opinione di Ezio Pozzati

La presidente della Bce Lagarde, fregandosene dei segnali di diminuzione dell'inflazione, continua ad aumentare i tassi d'interesse. Ma chi rimette davvero?

Bce e inflazione, ecco perchè i consumatori pagano il prezzo dei fallimenti delle politiche monetarie. Il commento 

Sapete quando è stato inventato il radar? Nel 1904 perfezionato poi durante la Seconda Guerra Mondiale. Cosa c'entra il radar con l'economia e la finanza? C'entra e molto. La Presidente della Bce Lagarde, avallata dal suo board e non solo, nel mese di marzo ha voluto, fregandosene altamente dei segnali di diminuzione mensile dell'inflazione e del prezzo dei prodotti energetici, aumentare il tasso di interesse portandolo al 3,5%.

Cosa comporta per l'Italia? Un esborso, per le aziende, di 35 miliardi di euro di interessi passivi in più rispetto al 2022. Sapete chi pagherà questo incremento sconclusionato? Il consumatore perché è l'ultimo della filiera nei consumi, diminuiti del 3,7% della capacità di acquisto, anche a causa degli stipendi che non hanno avuto aumenti adeguati. In pratica la teoria quantitativa della moneta di Irving Fischer (1867-1947) così esposta: MV=PQdove: M= moneta in circolazioneV= velocità di circolazione (cioè il numero di passaggi che, nel periodo considerato, la moneta subisce)P= livello generale dei prezziQ= quantità di beni e servizi scambiati in un dato periodo FISHER E LA TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA (ospeca.org) non viene neanche presa in considerazione (ammesso che sia conosciuta). Ebbene possiamo possiamo affermare che la BCE è come una corazzata che naviga a vista, quindi senza utilizzare il radar.

Cosa implica tutto ciò? Quando vi è un eccesso di moneta c'è un aumento dell'inflazione, ma nel nostro caso un aumento del costo del denaro, titoli di Stato compresi, subiscono uno scossone due volte: quelli a tasso variabile un aumento in percentuale, mentre per quelli a tasso fisso un deprezzamento nella quotazione, per esempio BTP 2,5% Sett. 2050 perde oltre 50 centesimi rispetto al valore di mercato: da € 125,310 del 22 dicembre 2020 a € 71,180 di venerdì 7 aprile 2023 ( forse potrebbe essere un'opportunità per acquistarli). Per concludere mi viene in mente Andrew Jackson (1767-1845), VII Presidente USA, il quale si oppose al rinnovo ventennale della Banca Nazionale perché la riteneva contraria agli ideali dell'America; praticamente disse NO ad una Banca Centrale. Se poi teniamo in considerazione i comportamenti degli ultimi anni viene da chiederci: se la BCE non risponde a nessuno del suo operato perchè ce la teniamo?