Lega pronta a giocarsi tutto in Veneto. Ultimatum a Meloni sul terzo mandato

"Zaia potrà correre per il Consiglio con un suo uomo alla presidenza". Il Carroccio tira dritto, scontro aperto con FdI. Non è piaciuto il patto con la Schlein

di redazione politica
Tags:
legaterzo mandato
Politica

Lega, la battaglia con FdI sul terzo mandato e il malumore di Salvini per gli "inciuci" Meloni-Schlein

Tra la Lega e FdI ormai è scontro aperto. Al Carroccio non è piaciuto il patto tra Meloni e Schlein per un provvedimento comune contro la guerra. La premier non ha mai concordato con Matteo Salvini questa prima piccola svolta sulla linea di politica estera. Ha invece preferito accordarsi in segreto con la leader del Pd chiamandola al telefono per due volte. E questo ha mandato su tutte le furie il leader del Carroccio. "Non è un metodo che ci appartiene", rimarca il vice di Salvini, Andrea Crippa a La Stampa. "Noi della Lega discutiamo le posizioni della maggioranza all’interno della coalizione, non con le telefonate al Pd". Ma a rincarare la dose e a dare quello che è una sorta di ultimatum a Meloni, ci pensa il viceministro delle Infrastrutture e braccio destro di Salvini Edoardo Rixi. La Lega sul terzo mandato non molla ed è decisa a giocarsi tutte le sue carte. Ne hanno ragionato i vertici del partito, promettendo "battaglia" per Luca Zaia. E ieri alcuni indizi hanno anticipato la nuova fase.

Leggi anche: Gaza, telefonate (più di una) e... Schlein piega Meloni e fa ombra a Conte

Leggi anche: Lega, campagna acquisti per le Europee. Accordo con Udc e big. I nomi

In un angolo del Transatlantico, Rixi - riporta Repubblica - svela alcuni punti della possibile offensiva. "Sul Veneto - premette - posso assicurare che non molleremo. Zaia vincerà anche le prossime elezioni. Come? Se sarà necessario, anche candidandosi come semplice consigliere in una lista civica o in quella della Lega. E decidendo poi un nome a lui vicinissimo per la presidenza. Vediamo a quel punto se vince lui con il 40% o il meloniano De Carlo. Secondo me vince lui e perde De Carlo". A rischiare di naufragare è soprattutto "la madre di tutte le riforme", il premierato. Il partito di Meloni, in palese difficoltà, prova ad allontanare il momento della scelta e medita di bloccare al Senato l’emendamento della discordia, dichiarandolo non ammissibile. Ma nel frattempo, il meloniano Luca De Carlo si dice comunque pronto a correre da governatore per la conquista del Veneto. "Sul Veneto - conclude Rixi - assicuro che non molleremo mai. Devono decidere i cittadini veneti chi farà il presidente. Luca ha il settanta per cento, governa bene, è giusto che voglia continuare a guidare la sua Regione".