Lega, quando i giornaloni non portano bene: da Scalfari a Giorgetti...

Barbara Palombelli, Oliviero Toscani, Lilli Gruber: quando il sostegno dei "giornaloni" e talk progressisti non porta bene

L'opinione di Pietro Mancini
A sinistra il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti, a destra il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari
Politica
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GIORGETTI-SALVINI: IL DUALISMO E IL RUOLO DEI MEDIA PROGRESSISTI 

Come i leader che, sponsorizzati da Eugenio Scalfari, andavano incontro a epocali batoste politiche, così il sostegno dei media, dei talk e dei giornaloni non ha portato fortuna a Giancarlo Giorgetti, competitor, nella Lega, di Matteo Salvini. Non hanno fatto una bella figura i programmi serali, condotti da giornaliste fieramente anti-salviniane e progressiste.

Donna Barbara Palombelli, moglie di “Cicciobello” Rutelli, PD, per accogliere, con paroline dolci, Salvini, aveva invitato il fotografo Oliviero Toscani, la cui condanna, per diffamazione, del leader della Lega è stata, di recente, confermata dalla Cassazione. Egli aveva esagerato in alcuni attacchi,  pronunciati, nel dicembre 2014, durante la trasmissione di Radio 24 'La Zanzara'. Mentre Gruber, nella speranza che prevalesse Giorgetti, aveva ossequiato, nel suo studio rosso, l’ex magistrato de’ sinistra, Gianrico Carofiglio, le cui definizioni più soft di Salvini sono: “Demagogo, manipolatore e banalizzatore".

Anche Corrado Formigli, contrariato per la sconfitta di Giorgetti, ha comiziato, senza contraddittorio, contro il successore di Bossi, addossandogli persino la colpa di avere nominato assessore, a Voghera, “un personaggio, con una pistola in tasca, che ha sparato a un uomo con problemi psichici….”. Costruttiva, invece, la critica al segretario di Bobo Maroni:  "Non ascolta quelli che non la pensano come lui, ma solo gli yes man e le yes women, di cui si circonda”. 

 

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