Lega, Salvini chiama alla protesta dopo Open Arms. Gazebo, volantini e parlamentari convocati davanti al tribunale

Il Carroccio si mobilita dopo la richiesta dei pm di Palermo di sei anni di carcere per il ministro. Salvini ai suoi: nel 2027 dovrete scegliere un giovane

di Redazione
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Open Arms, richiesta di sei anni di carcere per Salvini. Il congresso che promette entro l'anno potrebbe essere l'ultimo da candidato segretario

I pm di Palermo, che hanno indagato sull’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda Open Arms, hanno richiesto una condanna di sei anni. Una decisione che nel giro di qualche ora ha fatto scattare una vera e propria mobilitazione web, partita dal video su sfondo nero pubblicato sui social nel quale Salvini ha affermato: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso i confini nazionali”. Una scelta comunicativa ben precisa che ha trasformato il processo, spiega oggi il Corriere, “in un’occasione per chiamare i militanti alla protesta anche di piazza contro i processi politici” e capire, in seconda battuta, quale sarà il futuro del Carroccio.

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I tipografi abituali della Lega, racconta il quotidiano di via Solferino, sono già allertati: a ore riceveranno i file dei volantini, con citazione di frasi della requisitoria dei pm, che saranno distribuiti nelle centinaia di gazebo che il partito sta organizzando per i prossimi fine settimana. Fino al 18 ottobre, quando la legale del segretario leghista — Giulia Bongiorno — terrà a Palermo la sua arringa difensiva. Per quel giorno, Salvini ha precettato i parlamentari: dovranno essere tutti di fronte al Tribunale, sfondo anche di una manifestazione di piazza. Una fragorosa iniziativa che, in un’intervista a Libero, Salvini ha spiegato così: “C’è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo — per certi aspetti — perfino con Donald Trump”.

Insomma, il processo è diventato nel giro di poche ore un'occasione per creare consenso, ma anche per capire il futuro del Congresso del partito che Salvini nell’ultima riunione con i suoi parlamentari ha garantito entro fine anno. L’ultimo da candidato segretario, se è vero quel che ha detto agli eletti, spiega il Corriere che riporta le parole che il leader leghista avrebbe rivolto ai suoi: “Tornerò a chiedere il mandato per consolidare il partito e riportare tutti voi e anche altri in Parlamento. Poi, però, nel 2027 sceglierete qualcuno dei tanti giovani in gamba che tra di noi ci sono. Perché io comincio a essere stanco”.

Ma, continua il Corriere, “il congresso federale entro l’anno non sarà semplice, perché tra il raduno di Pontida del 6 ottobre e la tornata elettorale del 17 e 18 novembre non rimane molto tempo: soprattutto ancora mancano congressi fondamentali come quello della Lombardia; dove, tra l’uscente Fabrizio Cecchetti e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo (e altri possibili), un candidato unitario al momento non c’è. Ma Romeo, giura chi lo conosce, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro”.

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