Lo schiaffo di Lavrov al ragazzotto Di Maio e la "passione politica" da bar

Le parole di Lavrov resteranno storiche: "La diplomazia serve per risolvere situazioni di conflitto, non per fare viaggi a vuoto e mangiare piatti esotici"

l'opinione di Paolo Diodati
Politica
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Draghi, Speranza, Di Maio e... la passione politica che è meglio sfogare al bar

Quanto tempo ha parlato Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, con Di Maio? Quanto ne ha impiegato, per capire il tipo, esprimendo un giudizio pienamente centrato, cosa che giustifica la reazione violenta al rifiuto di altri incontri con i russi, comunicato dal nostro Ministro degli esteri al Senato?

Mi dispiace, per il giovanotto che ha una faccia tostissima e si vede messo a nudo dallo sbrigativo e poco diplomatico, immediato commento del collega russo. Gli aveva regalato il suo libro sulla passione per la politica (leggi di più qui), che farà capire, a tutti, ancora di più, che Giggino farebbe meglio a coltivarla al bar, la sua passione. In che mondo siamo finiti?

Un ex bibitaro disoccupato, gira il mondo come ministro degli esteri e parla con Bruno Coppi, fisico italiano, ora italo-americano, forse il maggior esperto di centrali a fusione. Sembra una barzelletta... un vediamo un po', dove arrivano questi qua. Si può avere qualche incontro più assurdo e grottesto, di quello di Giggino col Prof Bruno Coppi anima, mente e braccio del progetto IGNITOR?  

Le parole dello scandalizzato Lavrov, sono destinate a restare storiche. Eccole: "(Di Maio ha)  una strana idea della diplomazia. (La diplomazia) è stata inventata proprio per risolvere situazioni di conflitto e di tensione, non per fare viaggi a vuoto in giro per le nazioni o per assaggiare piatti esotici a ricevimenti di gala. I nostri partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale. "

Così tutto il mondo conosce il livello di un politico così influente del nostro governo.
Tutto il mondo. Anche Draghi? O lui, come molti sostengono, non fa parte di questo mondo?

Quanto tempo ha parlato con Di Maio, l'ex-Super Mario ancora scioccato dal mega bidone avuto da Mattarella? (A proposito, perché l'amatissimo presidente, una volta rieletto, ha smesso di mostrarsi tutte le sere in TV?)    Quanto tempo ha avuto Draghi, per avere prima il sospetto e poi la certezza delle figure che ci avrebbe fatto fare lui, il Re delle banalità, Di Maio, come ministro degli esteri, fino all'incredibile umiliazione di sentirci dire, papale papale, la brutale verità? La diplomazia interviene solo in tempi di pace e quando non ci sono tensioni? La politica, e quindi la diplomazia, ci hanno ricordato, "dovremmo imparare a usarle in modo professionale... ". 

Cioè dovrebbero essere nelle mani di persone serie. Noi abbiamo avuto il glorioso periodo, finito pure male, di Mani pulite, ma... non serie.

Insomma, a conti fatti, il Super Mario, non avendo avuto il coraggio, dato dal facile prevedere il finale a cui saremmo andati incontro, di liberarsi del Trio Los Canos Speranza, Di Maio e Lamorgese, s'è comportato come una ... timida signorina, terrorizzata dalla perdita d'equilibrio. Almeno dopo un anno, nell'essere moralmente spinto a continuare l'imprevisto supplizio, avrebbe dovuto non dar prova della sua rabbia, quasi sclerando coi mimistri allibiti, ma avrebbe dovuto affrontare il bidonaro restato al Colle con l'aut-aut "O io, o loro! Ne va della mia reputazione!" 

Lo schiaffo all'inconsistente ragazzotto Di Maio, è uno schiaffo anche ... per la Signorina!
Di Maio umiliato e distrutto. Anche se continuando a essere pagato come Ministro degli esteri, almeno lo facesse stare zitto.
E l'innominabile Speranza?
“Inutile tirannia”, titola il giornale inglese “The Spectator” con un articolo a firma di Nicholas Farrell, demolendo l'obbligo di vaccino e green pass all’italiana, mentre il New York Times accusa il Cdc: “non sta pubblicando i dati su booster e ricoveri e quindi sull’efficacia dei vaccini”. Borgonovo in tv: “perché nessuno indaga sui 5000 morti con doppia e terza dose?”

Ma... finalmente Speranza, ribadendo che il green paz andrà mantenuto fino a quando dirà lui (che ha il filo diretto con la scienza seria e non si piegherà mai alla deriva antiscientifica condannata dall'esperto super-partes Mattarella) ha iniziato un nuovo disco: s'è messo a sparare, sparlando anche lui, su Putin.

Tutti, o quasi, a dare in testa a Putin. Irresponsabile, pazzo scatenato, nuovo Mussolini fuori dal tempo, criminale come Hitler, ci porterà alla terza guerra mondiale! Enrico Letta va a manifestare all'Ambasciata russa. La raffinatissima Lucia Annunziata dà l'ennesima dimostrazione dell'ipocrisia dei nostri sinistrorsi di facciata. Inutile chiedere scusa per l'incredibile e imperdonabile fuori onda sulle donne ucraine, definite da lei e collaboratore "cameriere, badanti e amanti" (guarda qui il video).

Fossi in chi può, direi all'Annunziata "Lei ha detto una cosa statisticamente vera. Ma non si parlava dei lavori che trovano le povere immigrate nel paese dell'accoglienza ipocrita. Cosa verrebbero a fare in Italia, le Annunziate ucraine che, immagino, i connazionali spedirebbero volentieri all'estero? Io non la licenzio. È lei che deve dimettersi e sparire dalla nostra TV!"

Putin non arriverà a scatenare la terza guerra mondiale che, contrariamente alla celebre frase di Einstein, portata all'estremo, potrebbe essere l'ultima.
Prima di scaricare sul russo tutta la responsabilità della situazione attualmente precipitata, aggiungo, a quanto già scritto su Affaritaliani su questa tragedia, una considerazione che finora non mi sembra sia stata ricordata:  quello che avvenne a Cuba, nel 1961, a parti scambiate.

Fa molto effetto vedere i filmati sui bombardamenti della Baia dei porci (cento morti) organizzati, finanziati dagli americani e fatti effettuare da esuli cubani anticastristi o anticastristi americani. Regista in ombra, l'uomo della Nuova Frontiera: John Kennedy, che non voleva macchiare la sua immagine. Durò solo tre giorni, anche perché i cubani non appoggiarono la controrivoluzione.  Tutti sapevano che il mandante e finanziatore era Kennedy. Qualcuno gli diede dell'assassino guerrafondaio, bombarolo, nazista?                    

La diplomazia seria, condotta da persone serie, veri professionisti, riuscì a sistemare tutto nel modo, allora, migliore.
Nessuno può sapere quali siano i veri obbiettivi  dell'azione di Putin. Come già scritto, bisognerebbe dare la giusta importanza a due fatti, recenti, che spiegano questa sua affermazione: "Il modello di governo democratico all'occidentale ha fallito". Dare la giusta importanza ai danni ingentissimi provocati alla programmazione internazionale di grandi opere, quando cambia governo in una nazione del "consorzio" e diventa impraticabile l'accordo sottoscritto dal governo uscente. Ho portato a esempio il metanodotto dalla Russia a Trieste.

Dopo due anni di lavori e spese, Putin fu costretto a rinunciare per il cambio di maggioranza nel governo bulgaro. In modo assai più complicato, le conseguenze di liti e di cambi tra maggioranza e opposizione, sono presenti anche nel caos attuale dell'Ucraina.
Non possiamo sapere se Putin sia un genio, ma credo che il suo sogno non sia quello che molti gli attribuiscono, di ricostruire l'impero russo. Il suo cruccio dovrebbe essere il pericolo di venir considerato uno che ha assistito, passivamente, all'ulteriore disfacimento di quel che resta del vecchio Impero.                

E l'aspirazione a non passar per tale, non può essere giudicata solo negativamente, nella constatazione che quanti più gruppi di nazioni o nazioni singole esistono, senza una condivisione di progetti per il bene comune, più è alto il rischio di lotte  e guerre.                                                                      

Le nazioni che vogliono essere libere, nel cambiare governi, dovrebbero accordarsi per il mantenimento degli impegni internazionali sottoscritti dal governo precedente. In caso contrario si hanno contenziosi e alla fine ... le guerre, che il raggiungimento di armi di sterminio in massa, ha reso impossibili, se non mettendo come possibile, anche lo sterminio totale: la famosa soluzione finale, applicata a noi stessi.

Una nipotina di otto anni, nel sentire in TV e nei social, di queste possibilità in caso di guerra nucleare e virologica, s'è allarmata seriamente, commentando preoccupata "E io, come faccio? Non ho fatto nemmeno in tempo a fare un po' di figli... "

Bella infanzia, tra chiusure in casa, mascherine, paura di morire, giocando, per la vicinanza d'un'amica e ora anche per una guerra che potrebbe essere l'ultima...
 

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