"Lotta alla Mafia, con Meloni il vento è cambiato". Intervista
Arresto Metteo Messina Denaro, intervista di Affaritaliani.it al sottosegretario all'Interno Wanda Ferro
"L’Italia ha l’impianto normativo più avanzato al mondo""
L'arresto di Matteo Messina Denaro è una vittoria dello Stato e in qualche modo anche del governo Meloni?
"E’ una vittoria straordinaria dello Stato, perché oggi è stata scritta una pagina storica nella lotta alla mafia. Il merito di questo straordinario risultato va dato agli investigatori, agli uomini e alle donne in divisa, ai magistrati, a tutti coloro che negli anni hanno lavorato ogni giorno, con dedizione e sacrifici personali, per catturare Matteo Messina Denaro dopo trenta anni di latitanza. Di questi uomini e queste donne l’Italia è fiera. Certo per me è motivo di grandissima emozione che l'operazione si sia conclusa proprio con il governo Meloni. E’ il segno che il vento è cambiato nella giusta direzione, e che lo Stato ha smesso di indietreggiare nella lotta alla mafia. Non a caso il primo provvedimenti del governo è stato a difesa dell’ergastolo ostativo, uno strumento decisivo nel contrasto alle mafie nato dalle intuizioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il mio auspicio ora è che Messina Denaro scelga di collaborare, contribuendo a ricostruire le pagine più buie e dolorose della storia della nostra Nazione, e perché si possa da subito intervenire su eventuali nuovi assetti".
Qual è l'insegnamento che arriva da questo arresto eccellente per l'azione dello Stato nel contrasto alla criminalità organizzata?
"Che la mafia si può battere, con determinazione e unità di intenti. Il governo vuole portare avanti questa battaglia mettendo in campo i provvedimenti più efficaci per sostenere questo lavoro. Ma soprattutto il messaggio ai cittadini è che non bisogna mai smettere di credere nello Stato. La fiducia dei cittadini è l’arma più forte nella lotta alla mafia. Essere liberi, non cedere, ribellarsi alla sopraffazione, non deve essere un atto di eroismo del cittadino, ma una scelta quotidiana salvaguardata e sostenuta delle istituzioni. Gli applausi dei cittadini palermitani ai carabinieri del Ros che portavano via in manette Messina Denaro sono un’immagine di una forza straordinaria: è una intera comunità che dice no alla mafia, insieme le forze dell’ordine e la gente comune. Spero sia il segno di una nuova era, una rottura rispetto a chi per trenta anni ha coperto e favorito la latitanza del più importante e pericoloso boss mafioso".
C'è qualcosa da modificare nelle leggi e come per rafforzare la lotta alla Mafia e alla criminalità organizzata?
"L’Italia ha l’impianto normativo più avanzato al mondo nella lotta alle mafie. Dobbiamo salvaguardarlo e rendere più efficace l’azione di contrasto mettendo nelle condizioni la magistratura e le forze dell’ordine di aumentare gli sforzi investigativi, dotandole del personale e dei mezzi necessari. E poi, come ha anticipato il presidente Giorgia Meloni, rafforzando quegli strumenti che consentono di colpire il cuore delle consorterie mafiose, ovvero i patrimoni accumulati con le attività criminali, e allo stesso tempo di affermare anche simbolicamente la presenza dello Stato nel territorio: ad esempio, per citare una materia su cui ho la delega, con il rafforzamento dell’Agenzia dei beni confiscati, per restituire ai cittadini ciò che la criminalità ha tolto loro, consentendo il riutilizzo per fini sociali e per creare nuovi presidi di legalità".