M5s, Fico stoppa Conte: "Nome e simbolo non si toccano". Ma entrambi spingono per restare progressisti
Nel pieno delle elezioni per scegliere il futuro del partito emergono divisioni, anche tra chi sembra più affine. Ma a Conte servono 45mila voti per restare leader
Costituente M5s, Conte rischia di non essere più lui il leader. E le parole di Fico...
Giuseppe Conte si gioca tutto con l'Assemblea Costituente del M5s che si è aperta ieri, il leader lo ha detto chiaramente "nel caso la maggioranza dei votanti non fosse dalla mia parte ne trarrei le conseguenze". Queste parole vanno tradotte in consensi, all'ex premier servono 45mila voti (gli aventi diritto sono 89mila) per tenersi il partito e rilanciarlo. Altrimenti, con ogni probabilità, tornerebbe tutto nelle mani di Grillo e si andrebbe da soli, senza più alleanze con la Sinistra. Ma non aiutano le parole di chi è considerato vicino a Conte e che ha influenza tra gli elettori del M5s, quelle dell'ex presidente della Camera Roberto Fico. "Ho votato - ha detto Fico a La Repubblica - e sono fiducioso sul percorso che stiamo portando avanti. Parto dal fatto che nome e simbolo, per me, devono rimanere uguali. Siamo il Movimento 5 Stelle e questo, non solo per noi, forse anche per il Paese, racconta qualcosa".
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Frasi, che nel pieno delle votazioni, rischiano di mettere in difficoltà la linea di Conte che invece sarebbe intenzionato a cambiare tutto, anche nome e simbolo. Fico però concorda sulla svolta progressista e sul superamento dei due mandati. "Io penso che, dopo l’esperienza che abbiamo maturato nelle istituzioni, - prosegue Fico a La Repubblica - si possano modificare le regole e non cambiare l’identità. Anzi, intervenire su uno strumento può servire a raggiungere obiettivi coerenti con la nostra storia. Per me, va cambiata la regola perché così possiamo meglio competere sui territori, anche dentro la stessa alleanza. Ma senza rinunciare al ricambio. Dopodiché, le modalità di queste modifiche andranno decise dalla consultazione. D’altro canto: altre volte abbiamo disatteso una regola, ma non abbiamo sbagliato".
Fico poi lascia intendere che con il no al terzo mandato per De Luca, imposto da Schlein, potrebbe essere lui il candidato della Sinistra per la Regione Campania. "Posso solo dire che ho lavorato sul modello Napoli e sono felice di averlo fatto, oggi lo premia anche l’Anci. Penso quindi che il Movimento possa portare quell'impegno, quel modello, anche in Regione".