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Scontro governo-magistrati, in arrivo sanzioni ai giudici "di parte" e stretta sui dossieraggi. Il decreto in Cdm

di redazione politica

Se un giudice commenta una legge del governo, deve poi astenersi dal trattare casi su quell’argomento. La nuova norma

Scontro governo-magistrati, la mossa di Meloni è destinata a creare una nuova bufera

Lo scontro tra il governo Meloni e i magistrati continua e rischia di aumentare di intensità dopo l'ultima decisione presa dalla maggioranza. Lunedì in Consiglio dei Ministri arriverà un decreto legge che inasprirà le norme contro i giudici "di parte". Verranno sanzionati infatti i magistrati che commentano una legge del governo e poi si occupano di quella stessa materia. Se la norma verrà approvata, le toghe responsabili di questa condotta dovranno astenersi da trattare casi inerenti a quella questione. Si tratta - riporta Il Messaggero - di un ammonimento alle toghe "politicizzate". Questa volta scritto nero su bianco.

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Hai criticato apertamente un decreto del governo con un editoriale, in un convegno, sui social network, e ti ritrovi a dover giudicare su quello stesso decreto? Devi astenerti, far spazio a un altro collega con la toga, per ragioni "di convenienza". Altrimenti scattano le sanzioni del Consiglio superiore della magistratura: ammonimento, censura, perfino sospensione.

La norma introduce anche una stretta sui reati informatici e la violazione dei database all'origine degli scandali sui dossieraggi che da mesi preoccupano la premier Giorgia Meloni e l’intero governo: l’impulso sulle indagini - conclude Il Messaggero - passerà alla procura Antimafia e per chi verrà sorpreso a trafugare informazioni riservate dai database pubblici scatterà l’arresto in flagranza. Una piccola, grande rivoluzione.

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