Manovra (quasi) blindata. In Aula solo "piccoli aggiustamenti". Esclusivo

Palazzo Chigi e il Mef: nessuno stravolgimento. Inside

Di Alberto Maggi
Politica

"Aggiustamenti tecnici sì, piccoli, ma nessuno stravolgimento" - spiegano fonti di governo ai massimi livelli


Nessuno stravolgimento della Legge di Bilancio per il 2023. Fonti di governo ai massimi livelli, molto vicine alla premier Giorgia Meloni, assicurano ad Affaritaliani.it che i capisaldi della manovra licenziata dal Consiglio dei ministri qualche giorno fa non verranno toccati. L'entità, 35 miliardi di euro, resterà quella, così come le coperture. I principali provvedimenti non verranno modificati in Parlamento e parliamo dei 21 miliardi contro il caro-bollette, di Quota 103 per le pensioni, degli 85mila euro annui di tetto per la flat tax al 15% per le Partiti Iva e gli autonomi, della rottamazione delle cartelle esattoriali e dei limiti per il taglio del cuneo fiscale che esclude le fasce medio-alte.

"Aggiustamenti tecnici sì, piccoli, ma nessuno stravolgimento", assicurano le fonti dell'esecutivo. Aggiustamenti saranno possibili in Aula ad esempio sul contestato Superbonus ormai ex 110%, sull'attuazione tecnica della revisione del reddito di cittadinanza, su Opzione Donne con particolare riferimento al numero di figli e sull'assegno unico, sanando ad esempio la vergogno penalizzazione delle famiglie monogenitoriali (in particolare vedove e vedovi) alle quali da ottobre sono stati tolti 30 euro al mese per ogni figlio.

Aggiustamenti (piccoli), insomma, ma a saldi invariati. E soprattutto conferma delle principali misure. Su questo punto sia Palazzo Chigi sia il ministero dell'Economia sono stati molto chiari. La maggioranza è stata avvertita, nessuno "assalto alla diligenza". E, di conseguenza, anche i margini di dialogo con le opposizioni saranno limitati.

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