"Tangenti-Ue? Sistema malato. Vedo svolte autoritarie". L'intervista choc

Qatar-gate, parla Massimo Cacciari: "Nessuno stupore"

Di Alberto Maggi
Massimo Cacciari
Politica

"Una volta beccano un socialista, una volta uno di destra, poi Tangentopoli che ha colpito solo una parte. E via così. Nessuno stupore"


"Non sono affatto stupito. Per niente. Tutti sanno che dietro i mega business, come l'assegnazione di Mondiali o Olimpiadi, ci sono dietro speculazioni e mascalzoni". E' laconico il commento ad Affaritaliani.it di Massimo Cacciari sullo scandalo tangenti e Qatar-gate che sta terremotando l'Unione europea e in particolare il Parlamento Ue.

Sul fatto che siano stati colpiti i Socialisti, il filosofo ed ex sindaco di Venezia non si scompone. Anzi, afferma: "Altri saranno stati più abili. Una volta beccano un socialista, una volta uno di destra, poi Tangentopoli che ha colpito solo una parte. E via così. Nessuno stupore. Ma come ve lo devo spiegare che è il sistema che non funziona? Nessuno ha letto una riga di scienze politiche? Il sistema è corrotto ed è come l'auto. Se si guasta e non si trova un buon meccanico, non cammina più. Semplice".

Parla del capitalismo e del sistema occidentale in generale? "Macché capitalismo, che ha le sue regole più o meno giuste. Parlo del sistema politico e amministrativo che, quando non funziona bene, diventa l'humus ideale per far fiorire i mascalzoni. D'altronde se lo Stato funzionasse bene non ci sarebbero mafia, camorra e 'ndrangheta".

Qual è dunque la soluzione secondo lei? "Le riforme sono necessarie. Sulle procedure per l'assegnazione e lo svolgimento dei lavori pubblici, sugli appalti, sulla sburocratizzazione. Servono leggi chiare e soprattutto che non sovrappongano le competenze. Già questo ridurrebbe l'acqua per i pesci della corruzione, sia in Italia sia in Europa".

Ogni governo da almeno 30 anni parla di riforme e non si fa nulla, almeno in Italia. Perché? "Siamo in un periodo di passaggio e critico della nostra storia e del mondo in generale. E' molto difficile trovare ceti politici all'altezza. Il timore, come insegna la storia, è che si possa uscire da questa situazione con qualche forma di autoritarismo e non per vie democratiche. D'altronde basta guardare quello che è successo nella storia recente e il profluvio di emergenze che ha portato a una stretta decisionistica evidente: le varie crisi finanziarie, l'immigrazione di massa, il terrorismo islamico, il Covid, la guerra. Non penso a totalitarismi vecchio stile '900, ma il pericolo è che questo caos porti a forme di totalitarismo democratico. Basta vedere come tutto il discorso federalistico in senso stretto in voga negli Anni '80 e '90 sia ormai stato spazzato via", spiega Cacciari.

L'Italia certo non sta bene, ma Scholz e Macron (per restare ai due principali Stati europei) non mi sembrano aquile... "Non sono aquile, vero, ma in Germania e in Francia ci sono sistemi della pubblica amministrazione e politico-burocratici più consolidati del nostro. Quando il ceto politico è incerto e traballante a salvare una Nazione è il sistema amministrativo, che altrove funziona meglio che da noi". Cioè? "Fate qualche bella indagine sulle strutture ministeriali formate da centinaia di signori. Noi conosciamo solo l'1% di chi sta nei ministeri o nella Banca d'Italia o ad esempio alla Corte dei Conti. Andate a vedere come si rinnova quel 99% di persone, funzionari che nessuno conosce. Sono sempre quelli, sempre gli stessi. E sono proprio quei vertici burocratici che, ad esempio nei ministeri, preparano dossier e documenti, non certo l'ultimo sottosegretario appena arrivato che, forse, sa dov'è la stazione Termini. Non scherziamo, dai", conclude l'ex sindaco di Venezia.

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